conclusione del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione antimafia denominata “Montagna”. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Palermo Marco Gaeta. La pena maggiore, 20 anni di reclusione, è stata inflitta a Francesco Fragapane, di Santa Elisabetta, ritenuto ai vertici del cosiddetto mandamento della Montagna. Tra i condannati anche il boss saccense pluripregiudicato Salvatore Di Gangi. 17 anni la pena che gli è stata inflitta. Assolto, invece, l’altro saccense che era stato coinvolto nell’operazione antimafia, Domenico Maniscalco, nonostante fosse ritenuto dagli inquirenti il braccio destro di Di Gangi. In generale, l'impianto accusatorio ha sostanzialmente tenuto.
Oltre 300 gli anni di carcere commincati, anche se i Pm avevano chiesto un totale di circa 600 anni di reclusione. Le condanne più importanti riguardano Giuseppe Nugara, 19 anni e 4 mesi, ritenuto il capomafia di San Biagio Platani; 19 anni e 8 mesi per Giuseppe Spoto, considerato il capomafia di Bivona e per un periodo il reggente dell'intero mandamento; 8 anni per Giuseppe Quaranta di Favara, oggi collaboratore di giustizia; 14 anni per Vincenzo Cipolla, 13 anni e 4 mesi per Raffaele La Rosa, 13 anni e 8 mesi per Massimo Spoto, mentre è stato assolto l'altro fratello Vincenzo Spoto, 12 anni e 8 mesi per Giuseppe Vella, 14 anni per Antonino Vizzì, 11 anni e 4 mesi per Calogero Sedita. L’operazione antimafia “Montagna” aveva coinvolto anche l’ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che viene giudicato, assieme ad altri imputati, con il rito ordinario. Il loro processo è attualmente in corso davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento.