nell'ambito dell'inchiesta scaturita dall'omicidio di Gaetano La Corte, il disabile psichico ucciso lunedì scorso e trovato morto sul letto della sua stanza della comunità alloggio “Mondi Vitali” di cortile Genova a Ribera.
Dopo avere confessato ai carabinieri, nel successivo interrogatorio di garanzia davanti al Gip Italiano ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca Antonino Cucinella in ogni caso ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Roberta Griffo di convalidare l'arresto dell'uomo, riservandosi al contempo di prendere una decisione in merito alla contestuale istanza presentata dal legale di Italiano, l'avvocato Giovanni Di Caro, il quale considera necessaria una perizia per accertare le capacità di intendere e di volere del suo assistito, anch'egli com'è noto ospite da tempo della comunità alloggio.
La Corte è stato rinvenuto morto dagli operatori del centro, che hanno subito allertato i carabinieri ritenendo che ci fosse qualche elemento anomalo che escludesse la morte naturale. Anomalie poi confermate dai militari e dallo stesso medico legale, che hanno rinvenuto alcuni lividi sul volto e sul collo della vittima.
Si è poi appurato che Gaetano La Corte è stato soffocato. La morte risaliva alla notte precedente. Si erano così perdute le tracce di Salvatore Italiano, su cui si sono dunque rivolti i primi sospetti. Le ricerche immediate in lungo e in largo sul territorio riberese hanno permesso di individuarlo nei pressi di una stazione di carburanti.
La procura della Repubblica come si sa ha disposto l'autopsia sul cadavere di Gaetano La Corte. Autopsia che è stata regolarmente effettuata. I risultati non sono pubblici, naturalmente. Il medico legale li notificherà alla procura nei prossimi giorni. Il cadavere dell'ex barbiere è stato poi riconsegnato ai familiari. E ieri presso la Chiesa Madre, situata proprio di fronte la sede della comunità alloggio Mondi Vitali, si sono svolti i funerali di Gaetano La Corte. Ad officiarli è stato l'arciprete don Giuseppe Maniscalco.
Una vicenda triste, drammatica, sia per la vittima, sia per il responsabile di questo omicidio. Stando a quanto aveva dichiarato durante l'interrogatorio a cui era stato sottoposto nelle ore immediatamente successive ai fatti, Italiano avrebbe agito nell'ambito di dissidi precedenti tra i due. Un'inchiesta lampo, in una settimana, quella che si conclude domenica, che si era aperta con una tragedia assurda.