La conferma dell'allerta arancione da parte della protezione civile regionale ha indotto diversi sindaci, tra cui Francesca Valenti, a emanare nel tardo pomeriggio di ieri una nuova ordinanza di chiusura delle scuole. Provvedimento improntato sulla prudenza, tanto più che le previsioni meteo erano tutt'altro che incoraggianti e che, soprattutto, non c'era nulla di diverso rispetto alle ventiquattro ore precedenti, quando il primo cittadino aveva già firmato un'ordinanza analoga, cosa che avevano fatto anche decine di altri sindaci. Ordinanza, la numero 91 firmata da Francesca Valenti, che circolava già nelle chat di insegnanti e alunni, prevenendo addirittura la stessa comunicazione ufficiale alla stampa, per non parlare della pubblicazione sull'albo pretorio del comune. Questo per rivelare quanto fosse spasmodica l'attesa, soprattutto nell'ambito della popolazione scolastica di avere notizie certe e soprattutto definitive. Ma se quella che ci siamo lasciati dietro le spalle è stata una notte di pioggia tutto sommato tollerabile, senza pericoli di allagamenti, la mattinata è scorsa più serenamente rispetto a quella di ieri. Il resto della giornata prevede ancora qualche rovescio, ma ormai, probabilmente, per questi due giorni il peggio potrebbe essere passato. Le previsioni per domani, infatti, sono migliori, prevedendo delle schiarite. Situazione migliore almeno dalle nostre parti. Ben più complicata la situazione nel versante orientale della Sicilia, dove il colore del codice di emergenza già ieri era rosso. Se il peggio è passato per questo segmento temporale, la stessa cosa non può dirsi per un mese di novembre che si annuncia tra i più piovosi della storia. Il territorio tutto sommato ha retto, se si eccettua la via al Lido, anche se stamattina il transito da quelle parti era regolare. Condizioni climatiche comunque ancora complicate, con venti forti e mare agitato. Sulle allerta meteo il dibattito naturalmente è aperto. Se è troppo comodo, soltanto dopo, sostenere che stavolta la chiusura delle scuole non era necessaria, è anche vero che chi ha responsabilità per la pubblica incolumità è chiamato a prendere decisioni di interesse pubbliche sulla base delle informazioni di cui dispone. È una fortuna potere averne. Magari si riuscisse a prevedere i terremoti, allora sì che sarebbe ancora più importante potere salvaguardare la collettività. Sciacca però non può avere dimenticato così subito che non più tardi di tre anni fa, il 25 novembre del 2016, un uomo, Vincenzo Bono, è scomparso probabilmente travolto dalla piena dei torrenti, e non è più stato ritrovato. Meglio eccedere nella prudenza, dunque, anche a costo di far fare un giorno di vacanza in più ai nostri ragazzi, che in occasione di un altro alluvione, in assenza di disposizioni, si ritrovarono per strada correndo dei pericoli inattesi. E insomma: finiamola una buona volta di fare sempre polemiche su tutto.