e nell’hinterland e le continue emergenze sono sempre legate agli impianti, non più sufficienti e adeguati a raccogliere e smaltire la spazzatura di 17 comuni.
Lo avevamo annunciato. Il 31 gennaio prossimo, cioè tra una settimana, chiuderà definitivamente la discarica di contrada Saraceno Salinella a Sciacca. La questione è stata affrontata nel corso di una riunione convocata dall’assessore regionale Alberto Pierobon e che ha registrato, questa mattina a Palermo, la presenza dei rappresentanti dei 17 comuni che fanno riferimento alla struttura, oltre al presidente della Srr e ai vertici di Sogeir Impianti.
Era necessario trovare una soluzione per non bloccare il sistema di raccolta e smaltimento e la soluzione sarà quella di far riferimento ad un impianto in provincia di Enna. Dunque, da febbraio i sovvalli di Sciacca e degli altri comuni del circondario saranno portati ad Enna, ma ovviamente con ulteriore aggravio dei costi . Si pagherà 150 euro a tonnellata. E tutto ciò fino a quando la discarica di Sciacca non sarà nuovamente utilizzabile. Una discarica già da tempo interdetta allo smaltimento dell’indifferenziato, non essendo dotata dell’impianto di trattamento meccanico-biologico, con questa tipologia di rifiuto che viene trasferita in altri centri, Sciacca ad esempio fa riferimento ad Alcamo, e che ora chiude anche per i sovvalli, ossia per la parte di rifiuto dell’umido che non viene smaltita nel centro di compostaggio.
Si dovrà attendere la realizzazione delle opere di ampliamento e adeguamento della discarica di contrada Saraceno Salinella per poter tornare ad utilizzare la struttura. Il progetto è già stato presentato e finanziato, ma deve ancora essere approvato dalla Regione. Insomma non sarà cosa breve, ma questa è la storia degli impianti di smaltimento dei rifiuti, con annesso scaricabarile di responsabilità tra comuni e Regione comprese le società di gestione delle strutture. Sciacca ha una discarica che non è stata adeguata in tempo, prima che arrivasse alla saturazione e così oltre all’indifferenziato che va a finire ad Alcamo, adesso anche la parte residuale dell’umido dovrà viaggiare, in questo caso fino ad Enna . A pagare sono comunque i cittadini chiamati a coprire con la Tari l’intero costo del servizio. Tassa rifiuti che che continuando così non potrà mai diminuire.
Fin qui le ultime novità sulla discarica di contrada Salinella, ma la riunione con l’assessore Pierobon di questa mattina ha affrontato anche le problematiche del centro di compostaggio di contrada Santa Maria che spesso raggiuntge la saturazione facendo saltare i turni di ritiro dell’umido. Alla Regione è stato chiesto di accelerare le procedure per l’ampliamento dell’impianto, con il progetto anche in questo caso già finanziato che attende il via libera dell’assessorato al territorio e ambiente. L’assessore Pierobon si è impegnato in tal senso, ma anche per l’ammodernamento del centro di compostaggio i tempi non saranno certamente brevi. Centro, quello di Santa Maria, che viene utilizzato da Sciacca e da tanti altri comuni, compresi quelli che continuano a rimanere morosi. I vertici di Sogeir Impianti anche questa mattina hanno posto il problema all’assessore regionale ai rifiuti evidenziando come il mancato pagamento delle spettanze si traduca anche nell’impossibilità per la società di effettuare le manutenzioni necessarie alla struttura. Che cosa è emerso? Il solito impegno a pagare che fino ad ora non si è tradotto in atti concreti. E’ appena il caso di evidenziare che i sindaci dei comuni che fanno riferimento alla struttura già nel 2018 aveva firmato un verbale con il quale erano state stabilite regole precise. La principale? Chi non paga non può conferire l’umido al centro di compostaggio di Sciacca. Erano tutti d’accordo, ma nel frattempo hanno continuato ad accumulare debiti. Insomma le regole ci sono, il problema è che non vengono rispettate. O meglio, non vengono fatte rispettare.