Si tratta di Antonino Cardillo, 28 anni, e Natale Catalano, 49 anni. La Corte di Cassazione ha confermato, infatti, con sentenza definitiva, le condanne a 9 anni per Cardillo ed a 10 anni per Catalano, condanne inflitte in Appello. I due imputati erano accusati di una tentata rapina in una tabaccheria di Ribera e di tentato omicidio. I due, durante le varie fasi del processo, hanno sempre ammesso le loro responsabilità relativamente alla tentata rapina, ma negato ogni addebito circa le accuse di tentato omicidio.
I fatti relativi alla tentata rapina alla tabaccheria “Valenti” di Ribera risalivano a metà novembre 2016 e riguardavano entrambi gli imputati. Sempre nello stesso anno, a fine agosto, fu portata a termine, invece, una rapina alla farmacia “Ragusa” di Calamonaci, rapina che è stata poi contestata soltanto a Catalano. Catalano e Cardillo vennero arrestati quasi subito dai Carabinieri della locale stazione, pochi giorni dopo i reati commessi a Ribera. Secondo le indagini e le ricostruzioni dei militari, per quanto riguarda la rapina a Calamonaci, all'orario di chiusura, l'imputato sarebbe entrato nell'esercizio con il volto coperto e si sarebbe fatto consegnare i soldi in cassa. A Ribera, invece, i due soggetti, sarebbero stati sorpresi dalla reazione del proprietario della tabaccheria che si sarebbe scagliato sui malviventi con una barra metallica. Uno dei due avrebbe avuto tra le mani un'arma, che non sarebbe riuscito ad usare. In Primo Grado, al Tribunale di Sciacca, i due disoccupati furono condannati Cardillo a 12 anni e Catalano a 11, pene inferiori rispetto a quanto, allora, aveva richiesto l'accusa. In Appello, invece, a Palermo, le condanne furono ridotte: quella di Cardillo da 12 a 9 anni, e quella di Catalano da 11 a 10, soprattutto perché venne a mancare il capo d'imputazione di lesioni. Le due condanne, adesso, sono state confermate definitivamente dalla Cassazione. Catalano era difeso dall'avvocato Francesco Di Giovanna, mentre Cardillo dai legali Giovanni Vaccaro e Maurizio Gaudio.