Continuano però ad essere eseguiti i tamponi a tutte le persone che, dopo essere state a contatto col medico della Medicina generale del Giovanni Paolo II, possono potenzialmente avere contagiato altri soggetti: stiamo parlando di pazienti, di parenti di pazienti e, a cascata, di tutte le persone venute a contatto all'esterno del nosocomio con i possibili potenziali contagiati. Un'indagine epidemiologica complicatissima, con la conseguenza che ormai sembra non essere nemmeno possibile riuscire contare le stesse quarantene volontarie di persone le quali, pur senza sintomi, ritengono necessario evitare contatti esterni sulla base delle loro recenti frequentazioni. Comportamento quest'ultimo prudente e apprezzabile. Quarantene responsabili che ormai riguardano diverse comunità. Anche in qualche comune dell'hinterland saccense infatti si sarebbe venuta a determinare una situazione critica, ma al momento non ci sono conferme ufficiali. A Menfi il caso ufficiale di avvenuto contagio riguarda una persona, il parente di un paziente ricoverato recentemente nel reparto di Medicina. Sono stati effettuati decine di tamponi di cui si attende ancora l'esito.
Insomma: difficile fare previsioni, ma la sensazione prevalente, e non è certamente per fare allarmismo che lo diciamo, ma solo per trasparenza (quanto mai necessaria) e anche per ricordare a tutti la necessità di seguire le prescrizioni, è che i casi siano più di quelli tuttora indicati dai numeri ufficiali. Si sta profilando, evidentemente, un clima di sempre crescente preoccupazione soprattutto per la difficoltà di avere ulteriori notizie dalle autorità competenti. Lo stesso sindaco di Sciacca Francesca Valenti oggi non nasconde il suo disappunto per la frammentarietà delle informazioni che dall'Asp e dalle autorità regionali vengono date all'amministrazione comunale. Oggi il primo cittadino ha riunito il COC, il Centro Operativo Comunale, che agisce a stretto contatto con il prefetto. Si teme anche per la condizione dei nostri ospedali. Nelle scorse ore uno dei pazienti della Medicina, un anziano di 85 anni, è stato trasferito d'urgenza ad Enna in gravi condizioni. Si era pensato di trasferirlo a Caltanissetta, ma si è appreso che da quelle parti non ci sono più posti disponibili. All'ospedale di Caltanissetta si trova tuttora ricoverata la dottoressa risultata positiva al Coronavirus, le sue condizioni sono stabili. Gli appelli al senso di responsabilità sono quanto mai necessari, soprattutto se si pensa agli assembramenti delle scorse ore a San Leone di Agrigento, dove si sono dati appuntamento diversi ragazzi provenienti dalle zone del nord considerate focolaio del virus, fatto sul quale la procura di Agrigento ha già aperto un'inchiesta. Gli stessi medici degli ospedali non nascondono più i loro timori, e ne hanno ben donde, soprattutto se si pensa che c'è gente irresponsabile che non si è ancora resa conto della gravità della situazione.
Si susseguono di ora in ora gli appelli di sindaci ed altre autorità alla popolazione a rispettare tutti i precetti contenuti nell'ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: restare a casa, limitare le uscite allo strettissimo necessario, cercare di mantenere una distanza di sicurezza da soggetto a soggetto, lavarsi spesso le mani, non toccarsi con le mani bocca, naso e occhi eccetera eccetera. Una fase delicatissima, quella che stiamo attraversando, che vede le singole comunità messe a dura prova dal Coronavirus, con una situazione che purtroppo sembra destinata ad aggravarsi.