nelle scorse ore è toccato ad un uomo di 58 anni giunto in gravi condizioni al Sant'Elia di Caltanissetta), dalle nostre parti vanno a rilento le analisi sui tamponi praticati nelle scorse ore all'ospedale Giovanni Paolo II. Il centro di riferimento a cui i tamponi sono stati inviati è il laboratorio del Policlinico di Palermo, i cui operatori naturalmente devono esaminare tutti i tamponi provenienti dalla Sicilia occidentale.
Sono i sindaci che intervengono a più riprese per fornire aggiornamenti sulla situazione. Dopo Carmelo Pace, ieri pomeriggio è toccato a Franco Valenti, primo cittadino di Santa Margherita di Belice, dovere comunicare il primo caso di paziente affetto da Covid-19 nel suo comune, aggiungendo che una ventina di suoi concittadini si sono dati l'autoisolamento. La persona risultata positiva in questo caso sarebbe uno dei soggetti che dopo l'escalation dell'emergenza hanno lasciato il nord per tornare dai propri cari. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha quantificato in almeno ventimila unità tutti gli arrivi in Sicilia provenienti dalle regioni più colpite. L'appello a tutti a rimanere a casa viene ripetuto continuamente, soprattutto perché non mancano coloro che trasgrediscono a questa regola, come ha rivelato il caso del soggetto positivo denunciato dopo essere stato scoperto che era andato al supermercato come se niente fosse successo.
A preoccupare è essenzialmente la condizione degli ospedali siciliani, cosa che fa preoccupare i capi di numerose comunità, che non nascondono i propri timori rispetto alle evenienze più gravi. Le ultime novità sono la decisione di trasformare il nosocomio di Partinico a centro per il ricovero di tutti i positivi. Tra questi ultimi ci sono anche otto carabinieri che operano a Palermo, tra di loro anche lo stesso comandante. Lo stato di allerta dunque è al massimo livello, e impone il rispetto delle norme anche a salvaguardia degli stessi operatori sanitari, che non ci si può certamente permettere di fare ammalare.