per verificare il rispetto delle disposizioni contenute nel decreto del governo per contenere la diffusione del coronavirus. Posti di blocco in diverse arterie della città, sia urbane sia extraurbane. E non sono mancati i casi di giovani fermati durante il fine settimana perchè sorpresi in giro in assenza di una valida motivazione. Dall'11 marzo a ieri, sono in totale 18 le persone denunciate dalla Polizia di Stato per violazione delle prescrizioni imposte. Tra i soggetti c'è anche un minorenne e, in questo caso, è stata informata la Procura per i Minorenni di Palermo. Forze dell'ordine che, al di là di qualche sporadico episodio, ritengono che la città di Sciacca abbia recepito le disposizioni e le restrizioni imposte dal governo per contrastare il contagio da coronavirus con un atteggiamento responsabile e di rispetto delle misure in vigore. Forze dell'ordine dalle quali arriva contestulamente l'appello alla popolazione a non uscire da casa e a ridurre al minimo indispensabile i movimenti. Ieri intanto, su iniziativa del sindaco di Sciacca Francesca Valenti, un altoparlante al seguito di una vettura della Protezione Civile è stato in giro per la città a ricordare ai cittadini di rimanere a casa e per ricordare anche che i trasgressori vengono puniti a norma di legge. Rientra invece nell'ambito di programmati servizi di controllo del territorio effettuati dalla Polizia di Stato di Sciacca d'intesa con la Questura di Agrigento l'individuazione in contrada Muciare di un soggetto di nazionalità romena di 30 anni senza fissa dimora, destinatario di un mandato di cattura internazionale emesso dall'autorità romena per i reati di furto aggravato e rapina. L'uomo è stato pertanto associato presso la casa circondariale di Sciacca a disposizione della Corte d'Appello di Palermo. Anche a livello provinciale, si segnala l'arresto ieri pomeriggio da parte dei Carabinieri di Favara di un tunisino di 32 anni sul quale pendeva, da quattro anni, un ordine di carcerazione per rissa. Aveva destato sospetto l’atteggiamento dell'uomo che, alla richiesta dei documenti, si è dimostrato restìo a sottoporsi alle verifiche di prassi dei militari in tema di rispetto del decreto governativo in atto per contenere la diffusione del coronavirus. È sembrato volesse nascondere qualcosa. Una volta identificato, i Carabinieri hanno scoperto che sul trentaduenne tunisino pendeva un ordine di carcerazione per una rissa avvenuta quattro anni fa ad Avola, in provincia di Siracusa. Dopo anni di ricerche, quindi, l'uomo, su cui pende una condanna alla reclusione, è incappato nell’efficace rete dei controlli predisposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, i cui servizi a tappeto andranno avanti, senza sosta in tutti i Comuni della provincia, non solo per l’emergenza in atto, ma anche per l’ottenimento di ulteriori risultati operativi.