per cercare di arrestare la diffusione del virus. I quali non esitano a definire "elevato" il senso di responsabilità dei cittadini che tendenzialmente rispettano il divieto di uscire dalla propria abitazione, salvi i casi di necessità. Certo, talvolta si rende necessario intervenire con i previsti provvedimenti.
In questo momento di estrema difficoltà e di sacrificio per tutti, iniziano però ad affiorare le storie di vita quotidiana e di bisogno, in cui il fortissimo legame tra i Carabinieri e la cittadinanza fa la differenza. Molte infatti sono le persone, soprattutto più anziane che hanno bisogno di un aiuto, di un gesto o di una semplice parola di conforto. Purtroppo in questo momento, questi gesti non possono più arrivare da quelle persone che normalmente si prendono cura di loro, i parenti, gli amici o i vicini di casa. Ecco allora che il passaggio di una pattuglia dei Carabinieri o una telefonata all’operatore della centrale operativa dell’Arma può rappresentare un modo, per ricevere una parola di sostegno, un consiglio od un aiuto. Un aiuto che, in questo difficile momento, non è rappresentato dalla classica richiesta di intervento a seguito di un reato e di un pericolo che si avverte, ma piuttosto è una richiesta per poter far fronte a quelle azioni quotidiane, che si svolgevano in prima persona, e che ora sono diventate così incredibilmente difficili.
Per fare alcuni esempi, basta spostarsi a S. Margherita di Belice, dove una anziana sola, non sapendo come poter fare per andare a ritirare la pensione all’ufficio postale locale, ha deciso di chiedere aiuto al 112. Lì ha trovato un bravo carabiniere che le ha chiesto come stesse e di che cosa avesse bisogno. Il militare ha capito subito che la prima cosa era il desiderio di parlare con qualcuno. Si è allora intrattenuto qualche minuto a conversare. Poi ha girato l’intervento al comandante di Stazione. Il Sottufficiale, non pensandoci nemmeno un secondo, si è recato a casa della donna. L’ha fatta uscire, l’ha seguita a breve distanza e l’ha accompagnata a ritirare le poche centinaia di euro che servivano alla donna per tirare avanti.
Capita anche, addirittura che a chiedere aiuto sia un arrestato domiciliare. È successo a Sambuca di Sicilia, ma non solo. Un 50enne, chiuso in casa non solo per la pandemia in corso, ma anche per pagare il suo conto con la giustizia, durante uno dei numerosi controlli dei Carabinieri, ha fatto presente di non avere nessuno e di avere urgente bisogno di medicine. Il comandante di stazione, colui che lo aveva arrestato, non ha esitato un attimo. Ha preso la ricetta, è andato in farmacia ed è tornato a portare le pillole indispensabili per quell’uomo. Questi, con gli occhi lucidi, ha ringraziato il comandante.
Storie queste che sono solo alcune delle centinaia che accadono ogni giorno. Storie che confermano ancora una volta come i Carabinieri sanno essere fermi, ma prima di tutto sono uomini che aiutano gli altri, compreso chi ha sbagliato. Storie che confermano il legame di lunga data che lega sempre più fortemente, soprattutto nel momento del bisogno e del dolore, l’Arma dei Carabinieri alla gente.