si è verificato nel suo podere, situato in località Villanova, nelle campagne di Lucca Sicula, a pochi passi dal campo sportivo. Il killer lo ha freddato sparandogli un colpo di fucile al volto, colpendolo alla gola. Sposato e padre di due figli, Corvo era incensurato. Tuttavia il suo nome in passato era finito negli atti dell'inchiesta antimafia denominata "Maginot", quella condotta dalla DDA di Palermo e risalente ormai a 9 anni fa. All'epoca la procura della Repubblica aveva chiesto l'arresto di Corvo, ma il Giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini disse di no. Un'indagine culminata con una raffica di arresti nei confronti di soggetti tutti considerati a vario titolo fiancheggiatori del capomafia della provincia di Agrigento Giuseppe Falsone, appena arrestato in Francia. Ad indagare sull'omicidio di Vincenzo Gaspare Corvo sono i carabinieri della locale stazione e quelli della compagnia di Sciacca, agli ordini del capitano Marco Ballan. Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, anche se sembra assai improbabile che il delitto, per le sue modalità soprattutto, possa inquadrarsi nell'ambito di una banale lite tra agricoltori, magari per un problema di mancato rispetto dei confini. Assai conosciuto in paese, Corvo per una quindicina d'anni ha gestito un negozio situato proprio di fronte la casa comunale. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Salvatore Dazzo, il quale dichiara che "la comunita' di Lucca Sicula e' sotto shock. Vincenzo - dice Dazzo - era una persona che ricordiamo con affetto, umana e sempre disponibile con tutti. Condanno ovviamente il gesto, siamo vicini ai familiari e Lucca si dissocia da tali atti riprovevoli che non identificano il nostro modo di vivere e agire".