Si tratta (in parte) dei familiari di un anziano del luogo, che nelle scorse ore era stato trasportato all'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca, accedendovi però dal percorso "no Covid". La TAC toracica a cui l'uomo è stato sottoposto durante gli accertamenti, ha fatto sospettare al radiologo di turno che potesse esserci la presenza di un'infezione ai polmoni. Ne è scaturita così la decisione di eseguire il tampone che, dopo qualche ora, ha rivelato la positività del margheritese al coronavirus. Sono dunque scattate le procedure di messa in sicurezza e sanificazione di tutti quei locali dell'ospedale presso i quali il paziente aveva stazionato. L'isolamento obbligatorio è scattato anche per una giovane (anche lei di Santa Margherita) giunta in area di emergenza a seguito di un incidente stradale, che avrebbe condiviso la medesima sala nella quale si trovava l'anziano. Quarantena dunque anche per lei e, in più, per il resto del suo nucleo familiare. Pare che al pronto soccorso ci fosse almeno un'altra persona che attendeva le cure dei sanitari: anche lei dovrà stare in isolamento, così come dovrà osservare la quarantena lo stesso personale sanitario (medici e infermieri) venuti a contatto con l'anziano. Questo episodio indica come, nella fase di emergenza che si sta attraversando, nemmeno le rigidissime misure messe in atto (percorsi dedicati e separazione del pronto soccorso covid da quello no-covid) riescano a garantire la sicurezza al 100%.