Un omaggio a Rosa Balistreri, nel trentennale dell’anniversario della sua morte. “Terra ca un senti” il concerto allestito ieri sera nella cornice dell’atrio inferiore dell’ex convento dei Gesuiti. Un mix tra musica e letture, sulla vita, amara e drammatica, della cantautrice siciliana. Sul palco, Salvatore Catanzaro, front-man del gruppo che, oltre ad interpretare i brani più famosi non solo di Rosa Balistreri ma della tradizione siciliana in genere, ha anche raccontato la vita della cantastorie attraverso alcuni aneddoti.
Ad arrangiare tutti i brani, rivisitati in modo del tutto originale, è stato il compositore Accursio Cortese, che si è esibito al piano e all’ organo hammond, assieme a Michele Bruno alla fisarmonica; Ezio Bongiovì alla chitarra e mandolino; Alessandro Pusateri alla batteria e Marco Gaudio, al basso. A rendere unica l’esibizione degli Sciarabbà è la chiave di lettura dei pezzi, del tutto diversa dall’originale. Brani della tradizione popolare folkroristica sono stati rivisitati e riletti in chiave soul, blues, jazz e tanti altri generi. L’excursus sulla vita di Rosa Balistreri e sulla sua sicilianità, è stato parecchio apprezzato dall’attento pubblico, presente nel numero massimo consentito dalle normative anticontagio in vigore. Uno degli ultimi spettacoli del cartellone Sciacca Estate 2020, poco ricco anche a causa delle restrizioni legate al coronavirus e che tra pochi giorni andrà in archivio.