stati scelti per fare parte della nuova iniziativa di promozione turistica denominata “I Borghi dei Tesori”. Si tratta di un network che riunisce 42 piccoli comuni siciliani, sotto i 5 mila abitanti, custodi di un patrimonio artistico, naturalistico e artigianale da valorizzare, il tutto sotto l’egida della Fondazione “Le Vie dei Tesori”. Castelli, abbazie, chiese, miniere, piccoli musei, conventi, osservatori astronomici, siti rupestri, grotte, cave, fari, e ancora, artigianato, ricette, enogastronomia, percorsi guidati: un immenso patrimonio da cui ripartire per evitare lo spopolamento di questi borghi e rilanciare l'economia attraverso il turismo e progetti di rigenerazione urbana. Sambuca di Sicilia, già eletto Borgo dei Borghi nel 2016, non è soltanto parte del progetto, ma è anche Comune capofila.
Pandemia permettendo, si punta pure ad organizzare “Borghi in Festival”, da tenersi nei sei fine settimana compresi tra il 29 maggio e il 5 luglio con 210 luoghi aperti, 70 esperienze collaterali, e il coinvolgimento di 500 giovani del territorio, adeguatamente formati. Un vero Festival della narrazione, dunque, incardinato su itinerari naturalistici, artistici, letterari, in grado di interconnettere i luoghi. Nella provincia di Agrigento sono tre i borghi che fanno parte della rete. Si parte da Sambuca di Sicilia, con le sue vie saracene e l'area archeologica del monte Adranone. A Comitini si potrà scoprire il suo straordinario parco minerario con 70 miniere arcaiche, mentre a Naro, il castello ancora intatto, e barocco tra palazzi nobiliari e conventi.
Per Giuseppe Cacioppo, vicesindaco di Sambuca, “il futuro è nei borghi, la gente è stanca delle città: ai turisti la dimensione del borgo li affascina. Dobbiamo ripartire da questa fascinazione”.