I cambiamenti climatici in atto e le loro conseguenze in una visione futurista, quella del mondo che ci aspetta. Potrebbe sintetizzarsi così la trama di "Qualcosa là fuori", penultimo romanzo dello scrittore napoletano Bruno Arpaia, Premio Campiello 2001 per "L'Angelo della Storia", che sabato mattina è stato ospite del Liceo Scientifico "Enrico Fermi", in un evento che lo ha visto collegato con le terze A e C. L'iniziativa, coordinata dalla docente Mariella Arzedi, si è inserita all'interno di uno specifico percorso di Educazione Civica, improntato sul tema del rispetto dell'ambiente, e che ha visto l'autore rispondere alle domande degli alunni.
Sullo sfondo un interrogativo dominante: come rischia di essere il mondo tra qualche anno? Possiamo cercare di lasciare alle generazioni future un mondo dove possano vivere? La storia di "Qualcosa là fuori" è quella che vede protagonista un anziano professore di neuroscienze far parte di un gruppo di quelli che Arpaia definisce "migranti ambientali", in marcia per raggiungere la Scandinavia, che con il surriscaldamento è diventato dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Una decisione, quella di raggiungere quei luoghi, che scaturisce da una condizione, quella italiana, di autentica rovina. Una visione, quella che riguarda sia i cambiamenti climatici che quelli sociali, che solo fino ad un certo punto è possibile definire fantascientifica, perché l'era in cui viviamo rischia di essere il presupposto di un futuro tutt'altro che rassicurante.