è questo il titolo dell'ultimo saggio del giornalista e sociologo Francesco Pira, professore associato all'Università di Messina, che per l'editore Franco Angeli propone una fotografia aggiornata del condizionamento sempre più intenso della rete e delle tecnologie nei confronti di bambini e adolescenti, non solo per i pericoli che corrono, ma anche per quella che emerge come una oggettiva incapacità da parte dei genitori a gestirli. Un libro ricco di spunti, frutto di un'elaborazione attenta fatta dal professor Pira, anche alla luce di una legislazione che, giocoforza, ha cercato di adeguarsi alle criticità emergenti. Il quadro comunque è in chiaroscuro, perché Pira non trascura anche le opportunità positive che la rete offre, in una fase in cui la pandemia e l'isolamento fisico sembrano avere acutizzato insicurezze e fragilità di pre-adolescenti e adolescenti, sentimenti di paura e scoraggiamento alimentati dalla dipendenza dall'accettazione e approvazione da parte del gruppo di pari che si realizza solo nelle dinamiche social. Francesco Pira chiarisce che il suo libro è dedicato a tutte le vittime del cyberbullismo, del sexting, del revenge porn, del cutting e a chi ha perso la vita per inseguire una challenge. Ma anche a coloro che usano le nuove tecnologie per trasmettere al mondo messaggi positivi e condividere conoscenza".