è sicuramente quello più iconico. Stiamo parlando del palazzo dello Steripinto, su cui da qualche giorno sono in corso specifici lavori di restauro conservativo (diretti dall'architetto Pippo Cattano) disposti dal proprietario sotto l'egida (naturalmente) della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento. Un intervento che riguarda la pulitura della facciata e la sistemazione delle tipiche bugne di pietra a punte di diamante, a rendere la facciata stessa un palazzo fortificato. Eretto nel 1501 da Antonio Noceto, nipote del celebre botanico Gerardo Noceto (1475-1545), tra i proprietari ci furono anche i Lucchesi Palli. Realizzato in massima parte con pietra cavata dal monte San Calogero, lo Steripinto è uno dei luoghi che rendono Sciacca una città d'arte, meta di tantissimi visitatori ogni anno, che lo ammirano dall'esterno, trattandosi di un edificio tuttora abitato. Un intervento, quello di restauro, che va salutato con estremo favore, perché permetterà a questo immobile di recuperare una parte di quella bellezza esteriore che, in ogni caso, ha resistito, ancorché alcune delle bugne, soprattutto nella parte bassa, nel corso degli anni abbiano subito un danneggiamento. L'operazione di restauro guarda anche alla possibilità di un loro ripristino, nell'ambito di ricerche e di analisi tecniche che sono tuttora in corso.