dove si è tenuta la presentazione al pubblico del libro di Giovanni Montalbano scritto a 4 mani con Giusy Ferrante, protagonista insieme a mamma Lia della storia narrata.
Una storia vera, quella di una famiglia la cui vita è stravolta, un giorno, quando l’ultima di tre figlie, a solo 8 anni viene colpita da una gravissima e rarissima malattia.
Una storia che in tanti a Ribera conoscevano e di cui avevano sentito parlare, che la famiglia Ferrante ha voluto diventasse un libro. Per farlo Giovanni Montalbano ha ripercorso le pagine del diario che Lia ha scritto durante i lunghi mesi trascorsi nelle corsie degli ospedali.
Una storia di resistenza e di speranza, di amicizia e di solidarietà, quella incontrata tra le corsie del Niguarda di Milano, tra i degenti, i familiari e il personale sanitario. Un posto bellissimo è dedicato per volontà di Giusy a Pietro Primo Versari, primario della neurochirurgia dell’ospedale Niguarda Ca’ Grande di Milano, uomo e medico la cui umanità è stata il segno distintivo di tutta la carriera. A ricordarlo ieri sera sono intervenuti la moglie, che ha ripercorso con gli ospiti quegli anni di grande impegno del marito al Niguarda e Giuseppe Talamonti, neurochirurgo nella stessa equipe che salvò Giusy, “quando tutto, come lui stesso ieri sera ha affermato, sembrava perduto”.
Un posto bellissimo è anche questo, il racconto di tutta la umanità e la dolcezza che gli ammalati e le loro famiglie possono e hanno bisogno di ricevere, e al Niguarda per mamma Lia e Giusy questo ha fatto sicuramente la differenza 27 anni fa.
La presentazione del libro di ieri sera è servita anche a parlare dell’altro grande sogno che Giusy, oggi 35enne, coltiva da tempo. Prima la fondazione dell’associazione che oggi ha sede a Ribera al Parco degli Ulivi, è lì che da 10 anni, ogni pomeriggio fanno attività ludico ricreative diversamente abili e non. Adesso Giusy pensa al Dopo di Noi e parte del ricavato del libro sarà destinato proprio a questo sogno.
A parlare ieri sera di realtà e non di sogno è stato Antonio Costanza, presidente di ANFASS Palermo, una associazione che da decenni si spende per la disabiltià.
“I soldi, i finanziamenti ci sono, ha detto chiaramente Costanza, la Sicilia rischia addirittura di perderli perché le somme stanziate per il 2016 non sono state ancora spese, non ci sono i progetti”. Sono i comuni che devono attivarsi, lo ha detto chiaramente Costanza e proprio quello di Ribera è comune capofila per il distretto socio sanitario 6. Quella di ieri sera è stata anche, l’occasione per fare incontrare associazioni e amministrazione, con l’obiettivo che al più presto, è già tardi infatti, si attivino le competenze e dalle parole si passi ai fatti.
E il sogno di Giusy, e dei tanti diversamente abili, ha tutte le condizioni e le norme predisposte per essere realtà.