chiusa da sessant'anni, scomparsa dalla stessa memoria dei saccensi. E' stata sede di una sezione della Corte di Assise di Agrigento, ha ospitato processi penali, e nel 1963 Pietro Germi vi girò la scena del processo di "Sedotta e abbandonata". Ma è silente da tempo: qui sono arrivati tanti giovani che hanno portato via tonnellate di rifiuti, centimetri vischiosi di guano. Le Vie dei Tesori la aprirà da sabato 2 ottobre, è facile immaginare che sarà uno dei luoghi più visitati del festival. E qui Franco Accursio Gulino ha fatto nascere "Domus", la sua personale curata da Laura Anello e Anthony Bentivegna: è un artista che ama le stratificazioni, le sue opere entrano in sinergia con lo spazio, cercano di raccontarne la storia per immagini. Buste, lettere quasi fossilizzate, dipinti con terre colorate, alcune tratte dalla sua casa di Agrigento: "Domus" non è nata facilmente, Gulino cercava un sito adatto da tempo, con lo Spasimo si è creato un cortocircuito straordinario. "E' l'ambiente che cercavo: dovevo rispettare la storia e la struttura della chiesa, ma nello stesso tempo non farmi fagocitare - spiega - con questi angeli che mi hanno aiutato, siamo riusciti a ricucire una ferita della città". La chiesa dello Spasimo è soltanto uno dei tredici luoghi delle Vie dei Tesori: sul suo altare si trovava la grande tavola dello Spasimo, copia cinquecentesca dell'opera di Raffaello (oggi esposta al Prado) del pittore palermitano Antonello Crescenzio. Tra gli altri siti, ci sono collezioni private, case d'artista, chiese dimenticate e persino l'ex chiostro del Carmine, oggi carcere. Poi le esperienze e le passeggiate, tantissime: si potrà andar per mare e per terra, visitare le botteghe e assistere al lavoro degli artigiani, salire su un'art-car o assistere al racconto degli stazzunari, lo schiticchiu nel borgo antico o andare a lezione di uncinetto. E con le lampare: si potrà salire di notte sulle barche con i pescatori.