Le Vie dei Tesori a Sciacca, prende ufficialmente il via domani. Manifestazione che si svolgerà per tre weekend, fino a domenica 17 ottobre, con il supporto del Comune. Un’edizione che affianca ai siti, scelti con estrema cura, anche un ricco programma di esperienze, laboratori e degustazioni. Già oggi si avrà un’anticipazione, la passeggiata alla Marina, con raduno al bar del Porto alle ore 15:00; un percorso intitolato “Il mare tra leggende e tradizioni, tra antichi mestieri sull’acqua” che verrà replicato anche l’8 e il 15 ottobre.
Ma verranno aperti al pubblico da domani i 13 siti più o meno noti ai saccensi, con delle perle d’eccezione solitamente non visitabili. Occhi puntati, ad esempio, sulla Chiesa dello Spasimo, chiusa da anni. Fa parte del Complesso Fazello, sull’altare si trovava la grande tavola dello Spasimo, copia cinquecentesca dell’opera di Raffaello (oggi esposta al Prado) del pittore palermitano Antonello Crescenzio. Nel ‘900, divenne sede di una sezione della Corte di Assise di Agrigento, e ospitò processi penali. Nel 1963 Pietro Germi vi girò la scena del processo di “Sedotta e abbandonata” e per il festival ospiterà una personale inedita dell’artista Franco Accursio Gulino.
Ma non sarà l’unica novità, anzi: tra i luoghi ci sono collezioni private, case d’artista, chiese dimenticate e persino l’ex chiostro del Carmine, oggi carcere, dove sarà possibile entrare solo per qualche ora. E riguardo proprio questo luogo, sono già esauriti i posti disponibili per domani.
Il viaggio tra le vie dei tesori continua per torri e campanili, con vista sulla città: dalla torre campanaria della chiesa di san Michele, con la degustazione delle Cucchitelle delle monache; ai tetti della Chiesa del Carmine dove vi racconteranno della beata Angela da Sciacca, carmelitana vissuta durante il 1200 e morta eremita.
Si potrà poi visitare la chiesa di San Nicolò La Latina (la più antica di Sciacca, esempio concreto dello stile siculo bizantino) con il laboratorio di Lucia Stefanetti; così come anche la chiesa della Madonnuzza nel quartiere dei marinai.
Non solo luoghi sacri: aprono le porte al pubblico anche palazzo Licata Borsellino e Casa De Cicco all’interno del cinquecentesco Palazzo Rabingallo, che accoglie presepi, cimeli, mobili antichi e manufatti in ceramica siciliana, mostrati dai padroni di casa; ma anche Casa Scaglione in piazza Don Minzoni, con i suoi mobili eleganti, dipinti, oggetti, foto d’epoca e ritratti di famiglia.
Nella ricca biblioteca dell’ex Collegio dei Gesuiti (che ospita il Comune) saranno mostrati antichi incunaboli; al Museo del corallo Nocito si parlerà dell’Isola Ferdinandea, e al Mudia scorreranno gli ex voto, quelli popolari in legno, e quelli nobili e intarsiati.
Poi le esperienze e le passeggiate, quest’anno sono davvero numerose: si potrà andar per mare e per terra, visitare le botteghe e assistere al lavoro degli artigiani, salire su un’art-car o assistere al racconto degli stazzunari o andare a lezione di uncinetto o di realizzazione di manufatti in cartapesta.
Ovunque prevista la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: basterà acquisire il coupon sul sito www.leviedeitesori.com o all’info point allestito all’Ufficio turistico di corso Vittorio Emanuele, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13. Oppure ancora direttamente sui luoghi o raduni di esperienze e passeggiate, ma senza la garanzia di trovare il posto.
Tre weekend, dal 2 al 17 ottobre, per un nuovo festival di “resistenza”, il secondo post covid, che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei ed è cresciuto ogni anno. La manifestazione si compie grazie alla collaborazione di oltre duecento partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti.