(riaperta dopo 60 anni nell'ambito della edizione 2021 de “Le Vie dei Tesori”), la mostra personale del pittore Franco Accursio Gulino dal titolo “Domus”, curata da Laura Anello ed Anthony Francesco Bentivegna. Che parlano di una esposizione “che entra in stretto colloquio con le pareti scrostate, con gli affreschi scomparsi, l’altare e le cappelle che non esistono più”. La mostra racchiude diciassette opere tra installazioni e tele, ma anche poesie e una videoproiezione. Sullo sfondo la clandestinità urbana, le transumanze, la memoria e il dialogo tra culture diverse: tutti punti focali su cui poggia il pensiero artistico di Franco Accursio Gulino, artista che indaga sulle condizioni d’esistenza ai limiti della sopportazione: gli ultimi, i dimenticati, i non allineati, i ribelli. La chiesa dello Spasimo è soltanto uno dei tredici luoghi aperti per le Vie dei Tesori che ritorna a Sciacca per il suo terzo anno: sul suo altare si trovava la grande tavola dello Spasimo, copia cinquecentesca dell’opera di Raffaello (oggi esposta al Prado) del pittore palermitano Antonello Crescenzio.