quello stoppato dalla tragedia del piccolo Salvatore deceduto durante la prima serata di sfilata dei carri, e poi messo in quarantena dalla pandemia. Nulla di fatto anche nel corso della riunione di ieri pomeriggio che era stata convocata dall’Assessore Sino Caracappa e presieduta dal Sindaco Francesca Valenti, con i rappresentanti delle associazioni dei carristi. L’amministrazione comunale ha avanzato una possibile soluzione, ma le maestranze evidentemente non convinte ne hanno proposto un’altra sulla quale sindaco e assessore hanno preso 48 ore di tempo per pronunciarsi. La questione da sciogliere è quella relativa ai premi, posto che la quota fissa spettante alle associazioni culturali è stata liquidata e chiuso il 30 settembre scorso il contratto con i carristi che hanno conservato le opere nei garage per un anno e mezzo nella speranza di poter svolgere il Carnevale. I carri, almeno quelli del 2020, non sfileranno più per le vie della città anche se l’amministrazione pare abbia proposto alle maestranze di collocare alcuni pezzi, quelli possibili, lungo il circuito del centro storico, magari in occasione delle festività di fine anno, superando invece la questione dei premi con una equa ripartizione dei fondi a questo destinati.
Soluzione, quella di natura squisitamente economica, che non piacerebbe ai carristi che sperano e puntano su una valutazione che porti ovviamente ad una diversa attribuzione dei premi in denaro e non ad una somma uguale per tutti. Ma come effettuare questa valutazione ai fini di una classifica dei carri del 2020? La proposta a quanto pare ( visto il riserbo di ambo le parti) è quella di arrivare ad una esibizione, magari del gruppo in formato ristretto, o di rivedere le immagini di quell’unica serata di sfilata del 2020 per movimenti, architettura e altre voci che storicamente sono oggetto di valutazione, di riascoltare gli inni o poter effettuare la recita dei copioni.
Proposte, appunto. Di certo non c’è nulla anche dopo la riunione di ieri pomeriggio.
Va da sé che qualunque soluzione alla fine sarà trovata lascerà sul campo polemiche e recriminazioni. Lo abbiamo visto l’estate scorsa cosa è successo ad Acireale con il tentativo di un carnevale estivo stoppato nel giro di 24 ore a causa di assembramenti assurdi, ma assolutamente prevedibili con polemiche durate settimane. Figurarsi a Sciacca dove la situazione è ancora più ingarbugliata posto che da noi c’è ancora da chiudere il capitolo del carnevale 2020. Non rimane che attendere ancora la decisione, si spera definitiva.