Al Comune è stata preparata la cuccìa dagli studenti dell’Istituto “Amato Vetrano”, distribuita ai saccensi che si sono ritrovati all’ atrio inferiore dell’ex Convento dei Gesuiti per un momento conviviale e di condivisione.
I sapori e gli odori della cuccìa, pietanza dolce a base di grano e legumi rivisitata in diverse versioni, e del vino cotto, hanno tenuto viva una tradizione che si rinnova da secoli in Sicilia. Il 13 dicembre, in memoria del miracolo attribuito alla Santa che salvò i siciliani dalla carestia del 1646, tutt’oggi si fa penitenza non mangiando pane, pasta o altri farinacei. Santa Lucia, vissuta a Siracusa e morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano intorno all'anno 304, è divenuta protettrice dei ciechi poiché si narra che le vennero strappati gli occhi.
“Ieri abbiamo vissuto un gran bel momento di condivisione, accomunati da sentimenti di amicizia, solidarietà e servizio per la nostra Città”, ha dichiarato l’assessore Gisella Mondino. “Ci siamo riuniti intorno alla cuccìa sapientemente preparata dagli alunni del corso serale dell’Indirizzo Alberghiero dell’ IISS "Calogero Amato Vetrano" Sciacca e ne abbiamo apprezzato l’antico sapore e le nuove rivisitazioni”.
Cuccìa benedetta, inoltre, dall’arciprete, don Giuseppe Marciante. Un’iniziativa a cui hanno prestato servizio anche i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa.