che è stata inaugurata ieri pomeriggio a Sciacca presso lo Spazio Purgatorio, in pieno centro storico. Protagoniste le preziose fotografie, in bianco e nero, di Leo Calabria che raccontano, attraverso una cinquantina di scatti, la Sciacca degli anni '60, una Sciacca, ovviamente, diversa rispetto a quella di oggi. L'esposizione fotografica è stata curata da Calogero Segreto, mentre la presentazione è stata affidata a Franco Lo Bue.
Come si evince dalle immagini che vi stiamo mostrando, gli scatti ripercorrono, soprattutto, i volti, i personaggi, i mestieri, i riti, gli usi ed i costumi di una Sciacca che non esiste più.
Non è difficile, quindi, distinguere, per esempio, le facce rugose e assolate dei pescatori che stendono le proprie reti al sole dinanzi il piazzale antistante le Terme, le donne dinanzi alcune case del quartiere marinai, le vedove abbigliate completamente di nero, un sacerdote che si sta per recare all'interno dello Stabilimento termale, Padre Arena in corso Vittorio Emanuele, insieme ai suoi orfanelli e all'asinello, intento nella tradizionale questua, i bummuli utilizzati per contenere l'acqua, una sposa in mezzo alle capre oppure un giovanissimo Padre Falanga in un Venerdì Santo dell'epoca.
“Immagini dalla Memoria” rese immortali dalla macchina fotografica e dall'occhio esperto di Leo Calabria, immagini che non ci raccontano mai la Sciacca bucolica di una volta e da cartolina, che ancora oggi i social propinano, ma quella operosa, quella povera, quella degli ultimi, quella dei barboni disprezzati ed isolati da tutti, quella dei lavori umili, quella degli orfani, quella che non c'è più e che, al tempo stesso, c'è ancora, ma che, a volte, ci rifiutiamo di vedere.