comunità. Sarà questo il momento più importante delle commemorazioni che si terranno nel piccolo centro agrigentino in occasione del 54° anniversario del terremoto del Belice. Si tratta di una mostra che permetterà l'esposizione degli arredi sacri e dei manufatti artistici che sono stati salvati e recuperati dalla vecchia Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, quella distrutta dalle scosse telluriche del 1968 e sita nel vecchio centro di Montevago. Come si ricorderà, il vecchio Duomo è oggi oggetto di un importante intervento di recupero e di messa in sicurezza, finanziato dalla Regione Siciliana e fortemente voluto dal sindaco Margherita La Rocca Ruvolo. Dopo gli scavi ed i molteplici ritrovamenti di oggetti, delle cripte, degli altari, degli ingressi, rimasti sepolti per oltre mezzo secolo, si sta pensando adesso ad un progetto di copertura della Chiesa in modo che possa essere protetta dalle intemperie.
La mostra “Salvati e Ritrovati” sarà inaugurata il 13 gennaio alle ore 17,00 e sarà visitabile fino al 16 gennaio dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,00. I lavori per la messa in sicurezza hanno riportato alla luce tantissimi reperti, suppellettili, resti di marmi e legno segnati dal peso del tempo e delle pietre. L’Arcidiocesi di Agrigento con l’Ufficio Beni Culturali e il Museo Diocesano hanno, quindi, accolto l’invito del Sindaco Margherita La Rocca Ruvolo e del parroco don Giuseppe Coppola di proporre alla comunità e alla diocesi un sintetico, ma intenso percorso storico-culturale e di fede, con i tesori della Chiesa Madre salvati subito dopo le prime scosse del sisma prima del crollo e quelli ritrovati, invece, in occasione dei recenti lavori diretti dall’architetto Alfonso Cimino. I Tesori di Montevago, con questa mostra temporanea, vengono in parte restituiti alla comunità e saranno visitabili all'interno della Chiesa Madre nuova. Gli eventi legati al terremoto del Belice prevedono anche momenti commemorativi, di preghiera e la presentazione del libro “Sbarchi di Umanità” di don Stefano Nastasi e Alfonso Cacciatore.