I Vescovi siciliani hanno ponderato a lungo su quest’opportunità e ieri pomeriggio, a Palermo, nel corso della Sessione primaverile della Conferenza Episcopale Siciliana, sono arrivati alla conclusione che, se il Governo italiano il prossimo 31 marzo revocherà ufficialmente lo stato di emergenza relativo alla pandemia dal Covid 19, anche gli eventi religiosi riprenderanno senza tanti impedimenti. Se, dunque, la decisione del Governo sarà confermata, le processioni religiose potrebbero riprendere già a partire dalla domenica delle Palme, il prossimo 10 aprile. In riferimento ai festeggiamenti pasquali, inoltre, vista la triste coincindenza con il conflitto in Ucraina, i vescovi ieri hanno, inoltre, deciso di evitare soltanto i fuochi d’artificio che in diversi comuni siciliani vengono proposti per la festa di Pasqua. In un momento storico in cui uomini, donne, anziani e, specialmente, bambini sono atterriti dal suono delle sirene russe e uccisi dalle bombe belliche che vengono lanciate sul territorio ucraino, in segno concreto di solidarietà, in una nota, il consiglio espiscopale invita le comunità religiose a convertire il corrispettivo denaro speso per l’acquisto di fuochi pirotecnici, in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città.
I fedeli, attendono, dunque, la fine del mese per avere conferma della sospensione dello stato di emergenza e poter, così, riprendere quelle tradizioni stoppate dalla pandemia. In tal senso interviene l'agrigentino Lello Casesa che, da qualche anno, ha costituito un Comitato per il recupero delle tradizioni popolari. "Il messaggio dei vescovi è chiarissimo – ha dichiarato - lavoriamo, adesso, insieme per recuperare le processioni religiose a partire dal Venerdi Santo nel pieno e profondo rispetto delle regole e delle indicazioni ricevute, d'intesa con le Autorità cittadine e la curia Agrigentina".