nel cortile interno del palazzo Fazello, la cerimonia di intitolazione del Museo del Mare e delle Attività Marinare ai professori Vincenzo e Sebastiano Tusa, autentici luminari della ricerca storica e archeologica, entrambi con interessi specifici nei loro studi e approfondimenti nei confronti della storia di Sciacca. All'interno della cerimonia ci sarà anche la scopertura di un pannello in ceramica policroma. Alla manifestazione prenderanno parte il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, l'assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà (successore di Tusa dopo la morte), l'attuale Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, la ex soprintendente del Mare Valeria Patrizia Li Vigni (la vedova di Tusa), il Soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento Michele Benfari, il responsabile della Fondazione Sebastiano Tusa Franco Andaloro ed il vice direttore nazionale dei Gruppi Archeologici d'Italia Alberto Scuderi. L'iniziativa è promossa dal comune di Sciacca con la collaborazione della Regione Siciliana e dell'associazione Amici del Museo del Mare di Sciacca. Saranno presenti anche la sorella di Sebastiano Tusa, Lidia, e il figlio dello studioso Andrea.
Una intitolazione doverosa, soprattutto rispetto alla coltivazione della memoria cittadina nei confronti di Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali morto tragicamente il 10 marzo di 3 anni fa all'età di 66 anni nell'incidente aereo in Etiopia, durante il viaggio che avrebbe dovuto portarlo a Malindi, per partecipare ad una conferenza internazionale organizzata dall'Unesco. I suoi resti furono poi identificati alla fine di giugno e riconsegnati alla famiglia l'11 ottobre. Una personalità di altissimo livello, che con le iniziative promosse da Soprintendente del Mare ha permesso alla città di Sciacca di acquisire tantissima consapevolezza sul proprio valore culturale, a partire dai ritrovamenti dei reperti bellici rinvenuti sui fondali marini, nei pressi di Coda della Volpe e non solo, ma anche sull'attenzione ai suoi beni culturali e alla possibilità, su cui fino a prima di morire stava lavorando alacremente, che finalmente Sciacca potesse avere il suo museo regionale, quello istituito da una legge regionale del 1991. Nel frattempo a Sciacca c'è il museo del Mare, quello che era stato inaugurato alla ex colonia marina a Muciare ma che dopo l'alluvione del 2016 costrinse il comune a trovare una soluzione urgente per custodire i reperti all'interno del palazzo Fazello, lo stesso che la scorsa estate ha visto l'inaugurazione della omonima Galleria d'arte e più recentemente la riapertura della chiesa dello Spasimo. Abbiamo chiesto al soprintendente Benfari un commento sulla figura di Tusa.