la sua storia, riconsegnare al Tempio la sua posizione predominante. È un progetto che passerà alla storia quello a cui si sta lavorando al parco archeologico siciliano, lo stesso che qualche mese fa è riuscito a ridefinire la sua agorà, 33 mila mq. Enorme, come enormi erano le architetture: il Tempio G, che risale al V secolo a.C., è lungo 109 metri e largo 50; ciascuna colonna era alta oltre 16 metri e l’intero edificio raggiungeva circa i 30 metri.
La costruzione durò alcuni decenni e i suoi elementi non vennero mai rifiniti, ma era completo nella sua struttura architettonica e in uso. Crollò probabilmente per eventi naturali (forse alcuni terremoti soprattutto in età medievale). Su proposta dell’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, il governo regionale uscente, con un finanziamento di 5 milioni di euro, già da tempo ha approvato il “Progetto di valorizzazione del parco archeologico di Selinunte”, che prevede un grande intervento di studio e di restauro. Entro fine anno la Regione Siciliana pubblicherà la gara per dare il via al grande cantiere finalizzato ad acquisire nuovi dati e conoscenze sul tempio selinuntino, al restauro e ricomposizione di alcune parti, fra cui le tre gigantesche colonne del lato meridionale (di cui sono stati individuati con certezza gli elementi strutturali), che saranno ricollocate con i relativi capitelli. La ricomposizione del Tempio G era stata caldeggiata a suo tempo da Sebastiano Tusa nelle vesti di archeologo e sovrintendente del mare, prima di diventare assessore. Un affascinante crollo di un immenso monumento nell’antichità, diventa oggi un cantiere di studio parlante e aperto al pubblico, che potrà essere seguito da visitatori, studenti e ricercatori. Individuato il gruppo di lavoro, dunque, occorreva trovare il finanziamento; le risorse sono state individuate nel dicembre 2020 ma soltanto quest’estate è arrivato l’ok definitivo al finanziamento. Da tempo stanno lavorando al progetto gli archeologi Valerio Massimo Manfredi, Oscar Mei e Claudio Parisi Presicce. Nella primavera dell’anno prossimo sarà organizzata una Giornata nazionale di studio, nel corso della quale saranno presentati al mondo scientifico i risultati delle ricerche svolte sul Tempio G e il progetto complessivo.
“Sarà un grande “cantiere della conoscenza” – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali, Alberto Samonà – perché farà scoprire al mondo intero la maestosità di questo edificio sacro, considerato uno dei più grandi dell’antichità classica. La ricollocazione delle tre grandi colonne è un’operazione culturale di respiro internazionale, il biglietto da visita di una Sicilia che guarda al futuro nel nome della propria storia e identità culturale.