per commemorare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Ideato e diretto da Maria Grazia Catania, è stato un percorso storico artistico che ha messo in luce come alcune donne del passato, nello specifico pittrici, fossero soggette a violenza fisica e psicologica solo per avere osato di farsi spazio in un ambiente e mestiere che era esclusivamente per uomini. Un viaggio alla scoperta di pittrici che hanno fatto del dolore, un punto di forza.
E così quadri di donne sono diventati volti e voci, grazie alle socie della Fidapa in una cornice d’altri tempi come è la Casa Museo Scaglione di Sciacca.
Le opere sono state animate, ricordando ad esempio Elisabetta Sirani, artista bolognese del 600, figlia di Giovanni Andrea Sirani, una delle pittrici più richieste al tempo per questo molto invidiata, fondatrice della prima accademia d’arte femminile, ma la cui morte fu un mistero.
Artemisia Gentileschi, pittrice italiana di scuola caravaggesca, la cui vita affettiva è stata turbolenta prima per via del padre, poi dell’uomo che la violentò.
Ed ancora Berthe Morison con un mazzo di violette ad opera di Edouard Manet, donna realmente esistita, pittrice impressionista dell’800 epoca in cui proprio la pittura venne considerata una pratica esclusivamente maschile tanto che ad esempio l’ecole des Arts di Parigi negò il diritto di istruzione alle donne fino al 1897.
Donne come Elisabeth Louise Vigeè Le Brun francese vissuta al tempo della rivoluzione francese, fedele all’ancien regime, riuscì ad essere pittrice della corte di Francia, una testimone privilegiata degli sconvolgimenti di fine ‘800.
Elisabeth Siddal, in arte Lizzie, pittrice, poetessa e modella britannica vissuta nell’800 il cui nome è legato a Dante Gabriel Rossetti per cui fu modella e poi moglie; colpita da una malattia con problemi di depressione, si suicidò ma il marito non dichiarò mai l’evento perché ritenuto all’epoca un reato.
Ed infine pittrici donne del nostre secolo, come Marghereth Keine, morta lo scorso mese di giugno, conosciuta come la pittrice dai grandi occhi, icona della pop art, ma per molto tempo il marito, Walter Keane, espose i dipinti in varie gallerie come fossero suoi, accreditandosi come uno degli artisti di maggior successo commerciale dell'epoca. Il fatto di essere sorda, aveva portato la Kein a concentrarsi sugli occhi delle persone, sempre enormi e spesso tristi, incastonati in visi piccoli, infantili.
Una giornata contro la violenza sulle donne quella di ieri organizzata dalla Fidapa di Sciacca, per ricordare storie di violenze fisiche e psicologiche più o meno laceranti, storie di donne di altri tempi, mai però così attuali, condannate al loro ruolo nel tentativo di emanciparsi e rischiare la vita.
Un 25 novembre per la Fidapa di Sciacca tra arte, storie di amore e di lavoro, di libertà delle donne di essere se stesse.