che portarono le preziose reliquie a giungere proprio in città. Questa l'argomento di un interessante convegno che si è tenuto ieri pomeriggio all'interno della Chiesa della Badia Grande.
A spiegare il come e il perché le due Spine siano giunte a Sciacca sono stati diversi relatori. Ad intervenire, tra gli altri, il parroco della Chiesa di San Michele don Pasqualino Barone, Vincenzo Mandracchia, autore di un importante libro dedicato proprio alla storia delle sacre spine di Sciacca, ma anche il giornalista Michele Termine, il sindaco Francesca Valenti e il presidente del consiglio comunale Pasquale Montalbano. Durante il convegno è stato presentato anche lo splendido reliquiario, contenente le due spine, appena restaurato, ma pure l'ampolla, rinnovata, che permette la perfetta visione delle reliquie. Il reliquiario è antico, è stato realizzato per volontà dell'allora Badessa Cappellino nel 1819.
Il reliquiario con le Sacre Spine è stato esposto già nel primo pomeriggio nella Chiesa della Badia Grande, poi si è svolto il convegno, mentre a seguire il reliquiario è stato riportato nella chiesa di San Michele dove poi è stata officiata la messa domenicale, celebrata sempre da don Pasqualino Barone. Le due sacre spine hanno una notevole importanza nella storia di Sciacca e testimoniano il fatto che la città, all'epoca del famoso Caso, era uno dei centri più rilevanti della Sicilia, reliquie che dunque hanno un valore storico e religioso molto importante e che potrebbero fare da volano per il cosiddetto turismo religioso.
La festa delle sacre spine a Sciacca si celebra l'ultima domenica di novembre per decreto del Vescovo, in coincidenza con la solennità di Cristo Re coronato di spine. Da qui la decisione di far coincidere le due feste, sacre spine che a Sciacca hanno ripreso nuovo impulso grazie al contributo proprio di don Paqualino Barone e Vincenzo Mandracchia.