(detti anche "di Pane") di San Biagio Platani (Agrigento), tradizione che affonda le sue radici nella seconda metà del XVII secolo e che ha reso celebre questo piccolo borgo, visitato ogni anno da migliaia di turisti.
La pandemia infatti ha fermato per ben tre edizioni, anche una delle più interessanti tradizioni siciliane, che mescola memoria popolare e devozione religiosa, ma anche sapere artigiano e spirito artistico contemporaneo. Ma, finalmente, è giunto il momento della ripartenza. E così, le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara" (evidenti i riferimenti a Maria e al figlio Gesù), che da sempre danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere, sono al lavoro perché la ripresa di questa tradizione avvenga in grande stile, con l'obiettivo di attrarre e stupire i visitatori, provenienti da ogni dove. "Si tratta dell'unico esempio di arte popolare collettiva in Sicilia", dice il sindaco Salvatore Di Bennardo.
Una manifestazione su cui il comune ha potuto effettuare un nuovo investimento dopo essersi aggiudicato il "Bando Borghi" promosso dal ministero della Cultura e finanziato con fondi del Pnrr. Domenica 9 aprile, giorno di Pasqua, l'inaugurazione dell'esposizione degli "Archi di Pane", che rimarranno installati per fino al 14 maggio, nel corso principale del paese.
Gli "Archi" di San Biagio Platani rappresentano una tradizione unica perché vengono costruiti con prodotti della natura: dai salici intrecciati con le canne ai mosaici di legumi e cereali. E inoltre: porte, fontane, volte e cupole decorate a mosaico. Ad essere riprodotti attraverso la lavorazione artigianale del pane sono anche fonti battesimali, quadri religiosi, fiori, nidi di uccello e persino alberi. Il tutto è frutto della maestria e dell'inventiva degli abitanti del paese.
L'esposizione di queste singolari architetture, che rendono omaggio alla Resurrezione del Cristo, attira puntualmente l'interesse di migliaia di turisti, curiosi di assistere ad uno spettacolo diffuso, dalla forte connotazione identitaria.
"Questa tradizione - osserva il sindaco Di Bennardo - è al centro della nostra stessa azione amministrativa, perché coinvolge l'intera comunità e perché è nostro obiettivo quello di trasmettere ai giovani il patrimonio storico e culturale degli 'Archi'. Vogliamo che le nuove generazioni conoscano e si approprino delle radici e della memoria storica, diventando così attori principali nella tutela e valorizzazione delle proprie ricchezze".
Attorno alla manifestazione il comune sta programmando iniziative diverse di valorizzazione del territorio a fini turistici: da una rassegna estiva all'introduzione di strumenti innovativi per la fruizione del "Museo degli Archi di Pasqua". E sarà indetto anche un concorso internazionale per architetti, designer, studenti e ingegneri incentrato sulla progettazione e sulla realizzazione di padiglioni di architettura che possano incarnare, in chiave contemporanea, la tradizione degli "Archi di Pasqua", stimolando la ricerca di nuovi materiali e tecnologie. All'orizzonte c'è anche un gemellaggio con le tradizioni della "Semana Santa" spagnola, il varo di un progetto di ospitalità per artisti provenienti da diverse parti del mondo e la realizzazione di un "Centro di documentazione del patrimonio culturale immateriale del territorio sanbiagese", con la nascita di itinerari esperienziali che, partendo dalla visita ai laboratori permanenti degli "Archi di Pasqua", permetteranno ai visitatori di vivere l'incontro con la comunità attraverso, passeggiate in natura, visite in azienda guidate dai pastori locali e produttori dell'agroalimentare.