scoprire un frammento di mosaico romano e chiedersi come è finito sui monti; assistere ad una novella del Verga al tramonto, scoprire una Bibbia poliglotta nascosta in biblioteca o una cappella da viaggio di gattopardiana memoria. Questo e tanto altro andando per borghi nell’Agrigentino, nell’Ennese e nel Nisseno, alla ricerca della Sicilia più autentica nell’ambito del secondo e penultimo weekend dei Borghi dei Tesori.
Libero Reina vive secondo natura, a pochi passi dal Teatro Andromeda costruito dal padre: sarà lui a proporre sabato sera “Il principe è libero”, misterioso concerto dentro la Tomba del principe di Sant’Angelo Muxaro. A Caltabellotta si andrà per stradine che portano fino al Pizzo, a mille metri d’altezza, attraversando i resti dell’antico castello normanno dei Conti Luna, inerpicandosi lungo antiche scale nella roccia. Una passeggiata che racchiude al suo interno tutta l’essenza di questo borgo, avamposto difensivo, dove visse nascosta la comunità ebraica come si racconta durante la visita a quella che era la sinagoga. Poi l’arroccato Eremo di San Pellegrino, la chiesa Madre. Nella piccola frazione di Sant’Anna si potrà scoprire una piccola chiesetta che pare un museo grazie alle opere di Mariano Rossi e alle sculture di Filippo Quattrocchi. Domenica alle 19 alla Villa Comunale, Paride Cicirello si calerà negli stracci di Rosso Malpelo, facendo rivivere il personaggio della novella del Verga.
Santo Stefano Quisquina accompagnerà sabato alla scoperta del borgo annodando il filo dell’acqua, lungo il percorso delle fontanelle che punteggiano i vicoli. Domenica sarà possibile partecipare a una passeggiata nei boschi del monte San Calogero, a quota 967 metri sul livello del mare, fino alla piccola chiesa meta dei pellegrinaggi degli abitanti. Sempre domenica si visita con Ascosi Lasciti, la ghost town di Borgo Riena, uno dei borghi fascisti dimenticati. Non fu mai completato, e abbandonato nel 1950 e da allora, racconta una leggenda, fu abitato soltanto da tal Totò Militello, condannato all’ergastolo che così evitò la condanna.
La visita a Bivona comprende l’antico quartiere ebraico riqualificato, le chiese e la cinquecentesca Torre dell’Orologio, ma grazie all’associazione Sole Sui Sicani e ai narratori di comunità sarà possibile effettuare un itinerario artistico-culturale nell’antico quartiere Batìa ormai spopolato, dove gran parte delle abitazioni è abbandonata, ma è diventata terra di creativi che hanno aperto diversi atelier.
A Burgio, sabato, riapre le porte la più antica fonderia che in Sicilia che realizza campane, e lo fa dal Cinquecento. L’arte dei Virgadamo oggi passata ai nipoti, è rimasta inalterata nel tempo, pur modernizzata con supporti tecnologici. Sempre a Burgio si visiterà anche la cripta dei Cappuccini dove negli stalli ci sono cinquanta corpi mummificati di burgitani vissuti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo.
Sambuca di Sicilia si unisce questo weekend ai Borghi dei Tesori. Sabato a Palazzo Panitteri “Francesco e il sultano”, monologo di Ugo Giacomazzi dedicato a San Francesco. Poi domenica, via alle visite all’antica Zabut e ai palazzi nobiliari, al teatro L’Idea e alla cantina dell’Antico frantoio. Poi Montevago dove è ancora viva la memoria del terremoto del 1968, che però è diventata un museo en plein air di murales dal forte significato etico.
Infine, tappa a Naro, con la visita al Castello Chiaramontano e alla biblioteca Feliciana