che fa da sfondo alla rappresentazione, gli immancabili fuochi d'artificio che a Salvatore Monte piacciono tanto: sono solo alcuni degli ingredienti di "Amato Vetrano, Visionario Gentiluomo", un altro omaggio alla storia saccense nato questa volta da un'idea di Michele Cirafisi sviluppata poi con la sua riconosciuta competenza dal regista teatrale saccense. Il quale, avendo attinto a piene mani dalla tradizione delle commedie musicali di Garinei e Giovannini, ha ancora una volta trasformato la scena in un luogo più vivo che mai.
E così, tra storia e leggenda, la narrazione di Amato Vetrano e della sua spiccata personalità si articola in maniera dinamica, concludendosi (ma non è certo uno spoiler) con la scrittura del suggestivo lascito testamentario in cui, dettando a se stesso, Calogero Amato Vetrano, generosamente, istituirà l'omonimo istituto agrario. Il contesto storico, le prime rivendicazioni dei contadini contro il campiere aggressivo, la vita rurale attorno al durissimo lavoro nei campi, perfino la cucina (con ingredienti reali), insieme ai momenti di canto e ballo, hanno reso l'idea di quello che Monte, con la sua associazione culturale "Sipario 4", che vede in prima linea un gruppo di suoi fedelissimi collaboratori, voleva raccontare. E c'è riuscito, con un altro pezzo di storia saccense. Lo spettacolo, che merita di essere visto, si replica ancora questa sera e domani sera, in contrada Marchesa, con inizio alle ore 21.