accompagnato al violoncello dal maestro Mauro Cottone. Veneroso ha proposto un itinerario ragionato tra le poesie dialettali di Licata, iniziando da “C’è pirmissu” per poi continuare lungo un percorso che ha esplorato i sentimenti più intimi del poeta: dai suoi ricordi d’infanzia al suo rapporto con il mare, passando da componimenti più drammatici, come “Corpi di mare” e “Draunara”, a poesie che inducono al sorriso come “Lu visitu”, per concludere poi con il grande classico “Vintuliata di Marina”.