Ha preso il via oggi l'edizione 2024 del festival del patrimonio culturale che trasforma le città in veri e propri musei diffusi. Anche quest'anno sono tredici i luoghi che sarà possibile visitare, sette le passeggiate, quattro le esperienze. Oggi e domani, e poi anche i prossimi due fine settimana, saranno aperti alle visite l'Archivio di Stato, la Casa Museo Scaglione, la Chiesa del Carminello, riaperta alcuni mesi fa dopo l'intervento di restauro del tetto in legno, la Chiesa di Santa Maria del Riposo, di San Nicolò la Latina, di Santa Caterina e di Sant'Antonio Abate, il chiostro dell'antico convento del Carmine (oggi sede della casa circondariale), il Collegio dei Gesuiti che ospita il Comune e la biblioteca comunale, i musei d'Arte Sacra e del Corallo Nocito e, infine, i palazzi Licata Borsellino e Tagliavia di San Giacomo, la storica residenza dei baroni Tagliavia di San Giacomo che guarda il mare dall'alto con il balcone più lungo della Sicilia. La manifestazione ogni anno accende i riflettori su luoghi poco conosciuti, in un circuito di bellezza che aspetta solo di essere esplorato e che mira alla promozione del patrimonio culturale e paesaggistico con l'apertura al pubblico dei tesori delle città in cui Le Vie dei Tesori fanno tappa, con un forte coinvolgimento della comunità. Un’occasione di riappropriazione degli spazi per i cittadini, un appuntamento straordinario per i turisti con la possibilità di visitare città aperte, raccontate, dense di nuove prospettive, di nuovi spunti di dialogo, di nuove forme di accoglienza. Un impegno civile, prima ancora che culturale. Le passeggiate delle Vie dei Tesori 2024 riguardano le cappelle gentilizie del cimitero ricordando il disastro del Dixmude, le Fiuredde cioè le edicole votive che venivano realizzate per devozione, le fonti delle acque sulfuree, il Dolmen, le grotte vaporose di San Calogero e il quartiere ebraico fino alla sinagoga. Le esperienze infine propongono percorsi di aroma e gusto con le piante officinali, la vita al tempo delle novizie di palazzo Lazzarini, un frantoio per conoscere le cultivar autoctone, e al complesso monumentale Fazello una interessante immersione all'asciutto per vedere, con gli oculus, i fondali di Ferdinandea. All'evento collaborano anche un centinaio di studenti degli istituti superiori "Tommaso Fazello","Enrico Fermi" e "Don Michele Arena".