che la rassegna Franco Catalano solitamente, nelle varie edizioni ha ospitato, per omaggiare gli anni dell'attore agrigentino dedicati al cabaret e non solo. Quello di sabato scorso all'arena giardino della Badia Grande, dove è ripresa per il secondo appuntamento la rassegna Catalano, è stato uno spettacolo degno del primo posto al concorso Un teatro per tutti bandito dal teatro Pirandello di Agrigento.
In ogni pozzo c'è l'acqua, della compagnia Artesia di Grotte, testo scritto e diretto da Giovanni Volpe, è stato uno spettacolo intenso, profondo, di riflessione e tutto al femminile. Ascensionale lo ha definito lo stesso autore perchè tende di fatto all'irrazionale e verso l'alto per definizione, alla fede e a quanto non è dato comprendere agli uomini. Per farlo l'ambientazione scenografica era all'interno del cantiere di una chiesa in ristrutturazione tra scale, con l'idea di lasciar credere che quel cantiere riguardasse l'intera umanità. Protagoniste assolute magistrali, tre attrici Barbara Lazzarin, nei panni della psichiatra che arriva per indagare sulla morte di un neonato appena partorito da Suor Anna, interpretata da Carmela Butera. Indagine che aprirà un aspro confronto tra la psichiatra e la madre superiore Miriam, interpretata da Rosa Maria Montalbano, tra la sinistra e la chiesa cattolica.
Un unico atto, per una'ora e mezza di spettacolo, con il pubblico incollato tra pathos e curiosità di svelare non solo l'omicida, ma anche di conoscere l'identità di colui che incontrava Suor Anna. Ma Giovanni Volpe, che per questo testo ha scelto ancora una volta le musiche del maestro saccense Accursio Cortese, con cui non è nuovo a collaborare, ha lasciato allo spettatore due possibili e plausibili interpretazioni del finale.
Uno spettacolo avvincente, magistralmente interpretato.
La rassegna Franco Catalano torna venerdì 27 luglio con il terzo spettacolo in concorso, si tratta di Tango della compagnia Teatro Finestra di Aprilia.