un ringraziamento al culmine di una serata ricca di emozione, che si è conclusa la ottava edizione della rassegna Franco Catalano.
Rassegna che ieri sera per l'ultimo appuntamento, il quarto di questa stagione ha ospitato la compagnia agrigentina la Casa del Musical con il testo teatrale ispirato all'omonimo romanzo di Ester Rizzo. Un musical originale, suggestivo, forte e toccante, con 20 bravissimi protagonisti in scena che hanno recitato, danzato e cantato accompagnati al piano dal vivo, dal giovane regista e musicista, già molto apprezzato all'estero, Marco Savatteri.
Sullo sfondo la valigia di cartone, compagna di viaggio dei tanti migranti siciliani che ai primi del '900 lasciarono la loro terra per il sogno americano. “Camicette bianche”, racchiude e svela storie di uomini e donne, storie di un tempo in cui ad emigrare e ad essere emarginati furono i Siciliani, gli Italiani tutti. Racconta anche la storia delle 126 operaie della Triangle Waist, fabbrica newyorkese di camicette alla moda, che morirono in un incendio divampato in fabbrica il 25 marzo 1911.
Tra loro anche la saccense Vincenza Bellotto, a cui ieri sera alla presenza di suoi discendenti e della scrittrice Ester Rizzo, è stato dedicato lo spettacolo.
Un musical forte, struggente per certi versi, narrato tutto di un fiato, tra recitazione e le musiche della tradizione popolare siciliana e italiana. Uno spettacolo che il pubblico ha molto gradito e che ha chiuso una rassegna teatrale che ha sicuramente centrato la mission di Teatroltre, quella di ricordare il compianto Franco Catalano e tutte le sfaccettature del teatro e dell'arte che ha rappresentato.
E quella appena conclusa, con 4 spettacoli di alto livello teatrale, è stata sicuramente una rassegna degna di tale obiettivo, non volta solo al teatro comico, ma al teatro di testimonianza e di riflessione con la donna come filo conduttore. Una scelta azzeccata da parte del direttore artistico Franco Bruno e da tutto lo staff Teatroltre, a cui fra mille e ben note difficoltà, va sicuramente il merito di avere donato alla città una rassegna teatrale degna dei grandi palcoscenici.