all'interno del parco archeologico più grande d'Europa, testimone esemplare della presenza dei greci in Sicilia.
La campagna di scavi tuttora in corso è quella destinata a ritrovare i resti dell'Agorà, ossia il cuore della città greca. Sono al lavoro in tale direzione gli archeologi dell’Istituto Germanico di Roma. Il loro obiettivo, come riferisce Isabella Di Bartolo, giornalista di Repubblica, è di ricostruire il centro pulsante della quotidianità pubblica e religiosa di Selinunte più antica, con origini ben sei secoli e mezzo prima che nascesse Cristo, distrutta duecentocinquanta anni dopo.
Una zona dimenticata e abbandonata. Un fatto non del tutto negativo, perché qui è stata scongiurata la violenza del cemento, ecco perché forse sarà possibile recuperare questo pezzo così importante di storia.
Il lavoro degli archeologi tedeschi è successivo alla campagna di scavi della New York University e della Statale di Milano. Si stima che ben tre quarti di Selinunte sia tuttora sottoterra. Soddisfatto di questi interventi il direttore di Selinunte Enrico Caruso, per il quale è fondamentale essere riusciti a tornare a lavorare in un particolare settore della Selinunte arcaica, abbandonata fuori dal circuito murario di età punica dopo la disfatta ad opera del possente esercito Cartaginese.
Le ultime ricerche per far riemergere l'agorà di Selinunte furono fatte più di quarant'anni fa. Furono, tuttavia, saggi isolati che portarono alla scoperta di una necropoli arcaica e di un santuario punico. Scavo che, naturalmente, indica che la presenza umana sull'acropoli di Selinunte possa essere di diversi millenni più antica rispetto a quanto fin qui ipotizzato, così come avevano potuto accertare gli archeologi della New York University e dell'Università Statale di Milano.
"Al di sotto del primo livello di occupazione greca - aggiunge Marconi - è stato trovato uno spesso deposito di formazione naturale alto più di un metro nel quale sono stati scoperti, a una quota più alta, frammenti del bronzo recente e, a una quota più bassa, frammenti di industria litica mesolitica, databile tra gli anni 8000 e 6500 a.C.". Ma non è tutto. A Selinunte sono stati trovati resti di animali e frammenti di carbone in associazione al primo livello di frequentazione greca nell'area che saranno analizzati al radiocarbonio e che potrebbero contribuire a datare la fondazione di Selinunte.