soprattutto se si pensa alle recentissime esperienze che hanno visto questo organismo essere sacrificato (perfino questo) sull'altare degli scontri politici. La speranza, naturalmente, è che stavolta non si ripetano i problemi del passato. Una Consulta Giovanile di cui a Sciacca si parla dai primi degli anni Novanta rispetto ad un ruolo di organizzazione e promozione delle politiche giovanili, come elemento di invocazione delle richieste che provenisse dal basso. Di fatto, però, bisogna dirlo, la politica non è mai riuscita a non metterci le mani sopra. È vero anche, tuttavia, che senza la spinta della politica nessuna iniziativa, a partire dalla stessa consulta, può riuscire a spiccare il volo. E allora la nuova Consulta va salutata con ottimismo e serenità, in uno con l'invito a lasciare liberi questi ragazzi, che sono in grado sicuramente di dimostrare il loro spirito critico e ad avanzare nuove proposte utili a loro. Certo, è chiaro che sarà difficile per il nuovo presidente il lavoro di allargare il raggio d'azione, perché in una città a forte vocazione individualista è necessario creare un fronte comune. Una sfida che Bentivegna è disponibile ad accettare