seppur imperfetta, permette di accogliere lo slancio vitale e disperato del protagonista”.
Con questa motivazione “Il gigante Pidocchio”, docufilm del saccense Paolo Santangelo, si è aggiudicato sabato scorso una menzione speciale della giuria italiana.doc al Torino Film Festival. Un prestigioso riconoscimento per il regista di Sciacca, all'interno di un festival del cinema che conta 36 edizioni e che è secondo per importanza solo a Venezia. Nelle scorse settimane Paolo Santangelo aveva già accolto con entusiasmo la notizia della sua partecipazione al festival, sabato scorso è arrivato anche l'importante riconoscimento.
Il docufilm “Il gigante Pidocchio” racconta la storia di un altro saccense, Gaspare Vitabile, pastore, e narra la sua vita legata alla terra e alle pecore, sognando però il cinema. Il docufilm, girato nelle campagne di Sciacca dove vive e lavora Gaspare Vitabile, vede anche la partecipazione insieme a tanti altri di Pippo Graffeo, Lillo Sutera e Simona Brucculeri. Si tratta solo dell'ultimo lavoro di Paolo Santangelo, regista di cortometraggi, film e documentari tra cui “Sole giallo”, “Ritorno al mare”, “Parametri di vetro” e “Pisci di broru”. E il riconoscimento alla 36° edizione del Torino Film Festival, è valso al regista saccense la partecipazione alla trasmissione su Rai1 il Cinematografo di Gigi Marzullo, dove Paolo Santangelo così ha parlato del suo docufilm.