alla prima Biennale d'arte di Saint Moritz, in un evento organizzato e curato da un comitato scientifico presieduto dal professor Egidio Maria Eleuteri e dalle storiche dell'arte Martina D'Ambrosio ed Elisa Susanna. Nutrito il numero di artisti italiani che hanno partecipato all'esposizione, testimoni delle varie tendenze artistiche contemporanee, che hanno presentato le loro opere di pittura e scultura negli splendidi spazi del Forum Paracelso.
Tra di loro per l'appunto anche Franco Accursi Gulino, che si è aggiudicato il riconoscimento con l'opera dal titolo “Mucca pazza”. I locali che hanno ospitato la I° edizione di questa Biennale sono dedicati al ricordo del noto medico Paracelso, alchimista ed astrologo del XVI secolo che utilizzò per numerosi pazienti la forza delle acque curative, già note anche nei secoli precedenti. La medaglia d'oro è stata attribuita a Michele Maria Casorati, mentre per il bronzo c'è stato un ex aequo di Sergio Ceccotti e Vincenzo Di Biase. Hanno ricevuto una menzione d'onore Pasquale Potestio e Francesco Ciccarelli. La prima biennale è stata patrocinata dall’ Ente per il Turismo di St. Moritz, l’Università della Pace (unica università accredita all’O.N.U), l’ Università Cattolica J. Pulitzer di Budapest, la Fondazione Casorati di Malta ed il Dipartimento Arti Visive e Spettacolo.
Le opere esposte tra pitture e sculture, una per ogni artista, hanno offerto un interessante spaccato di un tipo di arte molto lontana da quel pensiero unico oggi imperante. I pittori si sono cimentati con opere di ricerca immerse in racconti e forme di lirismo plastico e di stampo figurativo. Alcune tele ricordavano le creatività degli antichi Maestri del passato. Mentre le sculture portavano una impronta di ricerca molto moderna con concessioni ad una formalismo costruttivo e di vibrazione nello spazio.
E intanto, dopo il debutto alla manifestazione “Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018”, la mostra personale “Black Friday” dell’artista Franco Accursio Gulino approda in una seconda tappa presso l’Hôtel de Paris di Monte-Carlo.
Al centro del discorso di Gulino vi è una forte denuncia, non solo al sistema artistico ufficiale, ormai viziato da convenienze e interessi personali tra galleristi, critici d’arte e collezionisti, ma anche agli “artisti” che fanno della commercializzazione e della rapida riconoscibilità stilistica i loro unici padroni. Per Franco Accursio Gulino questi atteggiamenti offendono la vera arte, quella contraria ad ogni forma di mercificazione e di compromessi intellettuali, che non necessita di materiali nobili per dimostrare tutte le sue potenzialità linguistiche e ideologiche, ma, che riesce a esprimere il proprio contenuto anche attraverso materiali di scarto, nobilitandoli.
Fanno da contorno alle opere del maestro Gulino i testi dei critici d’arte Stefania Giacchino e Anthony Francesco Bentivegna, che hanno documentato ed espresso il loro pensiero su questa tappa del viaggio artistico dell’autore.
Una mostra in cui l'artista riutilizza porte antiche e pezzi di relitti navali (realizzati da lui stesso in passato), come simbolo di quella che Anthony Francesco Bentivegna definisce “riqualificazione e soprattutto salvataggio, verso oggetti futili di uso limitato come i materiali pubblicitari. Manifesti, poster, pubblicità e cataloghi delle collezioni d’abbigliamento diventano supporti ospitanti della pittura di Franco Accursio Gulino. La mostra sarà inaugurata Domenica 30 Marzo 2019 e rimarrà aperta per due mesi.