Ultima domenica di Quaresima, la Domenica delle Palme, racconta il trionfo di Cristo nel cuore della Giudea. Come si legge nel vangelo Gesù, in groppa ad un asino, venne accolto dalla folla che agitava ramoscelli di ulivo e palme.
In ricordo di quel giorno, la liturgia solitamente si apre iniziando da un luogo al di fuori della chiesa dove si radunano i fedeli e il sacerdote.
Tradizione rispettata a Sciacca in diverse parrocchie, ad esempio a San Michele, dove padre Pasqualino Barone, nel piazzale antistante le Mura di Vega, nei pressi della villetta del quartiere, ha radunato la comunità, dando, da lì, il via ad una piccola processione fino in chiesa.
A far da contorno, naturalmente, le palme intrecciate ad arte nei tipici canestri, e tanti ramoscelli di ulivo, benedetti dal sacerdote che i fedeli conserveranno come simbolo di pace.
Un momento di festa che, però, anticipa la lettura della Passione di Cristo, ovvero la sofferenza e l'agonia di Gesù fino alla sua crocifissione. La celebrazione della Domenica delle Palme è la più lunga dell’anno liturgico ed anticipa di una settimana il giorno in cui i cristiani festeggiano, invece, la Risurrezione di Gesù nella Santa Pasqua.
Fino a domenica prossima, infatti, si susseguiranno diverse celebrazioni e riti religiosi. Momenti salienti: il giovedì santo con la messa in Cena Domini, il venerdì Santo con il ricordo della Crocifissione di Gesù, ed il Sabato Santo in cui si celebra il Signore Gesù Cristo nel mistero della sua discesa agli inferi, ovvero i giorni del Triduo Pasquale.