Avevano appreso di una inesistente tre giorni di festa in maschera, programmata tra il 7 e il 9 settembre, da un sito che, evidentemente, ha prodotto una fake news. E così quello generato è stato un grosso danno d'immagine nei confronti di Sciacca causato più o meno in buona fede (non bisogna mai escludere niente a priori). Un sito che, a cascata, ha indotto altri siti a commettere lo stesso errore. E sono almeno una mezza dozzina adesso le pagine che promuovono eventi, sagre ed appuntamenti folkloristici e culturali tuttora online che hanno puntualmente pubblicato la notizia della sfilata di Carnevale estivo a Sciacca.
Premesso che si dovrebbe sapere che su internet (e specialmente sui social) circola più spazzatura che realtà, qualcuno rileva come probabilmente il comune di Sciacca adesso dovrebbe quanto meno sporgere denuncia contro ignoti al fine di individuare, attraverso gli organismi investigativi, a partire dalla Polizia postale, i responsabili diffusori di questo calendario farlocco, magari puntando anche su un risarcimento danni. Attenzione però: forse non di calendario farlocco si tratta. Sì, perché se si va a guardare bene, quello finito online potrebbe essere solo un gigantesco equivoco. Quello pubblicato, infatti, è il calendario del Carnevale estivo dello scorso anno, quello che effettivamente vide le sfilate di rappresentanze della festa invernale proprio tra il 7 e il 9 di settembre, ossia gli stessi giorni indicati quest'anno. Insomma: non si tratta di un manifesto finto, ma di quello dello scorso anno che, in un sistema quello moderno di notizie mordi e fuggi, è finito nel tritacarne delle informazioni scambiate per quelle vere. Tanto è vero che, stando attenti al contenuto del manifesto, sarebbe stato strano che le sfilate cominciassero sabato 7 per terminare lunedì 9. Ecco dunque chiarito l'equivoco.
Tutto questo fermo restando, naturalmente, che chi si mette in viaggio avendo letto solo un annuncio su internet, dovrebbe per lo meno fidarsi anche se non soprattutto di una telefonata presso le istituzioni del luogo nel quale si intende recarsi. È anche vero, forse, che il Carnevale piace talmente tanto che annebbia perfino il buonsenso, anche se rimane il fatto che quanto accaduto conferma, se ce ne fosse stato il bisogno, che questa manifestazione continua ad essere completamente priva di tutele e protezioni. La gestione istintiva e da far west di siti e programmi, non sarebbe possibile se esistesse un'organizzazione con tanto di marchio registrato non utilizzabile da persone non autorizzate. Un problema su cui il comune dovrebbe tentare di intervenire, anche se va detto che l'ex assessore Filippo Bellanca aveva assunto consapevolezza di questa criticità annunciando degli interventi appositi per poter registrare il marchio presso le istituzioni competenti.