Prevede l’autofinanziamento del Carnevale di Sciacca e un uso più appropriato del gettito derivante dall’Imposta di soggiorno.
Per il Centro Studi De Gasperi di Stefano Scaduto è ormai fondamentale, considerata la grave situazione finanziaria del Comune di Sciacca e il conseguente mancato finanziamento di opere e servizi necessari alla città. La Giunta comunale ha disposto per il prossimo Carnevale un impegno di spesa pari a 150 mila euro. La manifestazione va fatta, sostiene Scaduto, ma con un approccio diverso. La proposta si basa fondamentalmente sull’introduzione per i non residenti al Carnevale in linea con quanto fatto ad Acireale che per la scorsa edizione ha incassato quasi 328 mila euro con un biglietto di ingresso al circuito del Carnevale pari a 5 euro a persona. Un esempio da seguire per Stefano Scaduto, prevedendo l’esenzione dal ticket per minori di 12 anni e per i diversamente abili anche se non residenti, e per i non residenti che potranno dimostrare, prima dell’accesso al circuito del Carnevale, di alloggiare anche per una sola notte presso
una delle strutture ricettive del territorio. Non solo l’autofinanziamento della festa, l’introduzione del ticket è necessaria, aggiunge il presidente del Centro Studi De Gasperi, anche per poter garantire ai visitarori migliori servizi di accoglienza, oltre alla possibilità di assistere ad altri eventi che rendano più ricca la manifestazione carnascialesca, come avviene appunto ad Acireale. Non solo il ticket. L’autofinanziamento dovrebbe passare anche dalla ricerca di sponsor della manifestazione, finora ad appannaggio dei privati che hanno gestito l’organizzazione della festa.
Sollecitata anche la costituzione della Fondazione del Carnevale che consenta una efficace organizzazione e gestione della manifestazione durante tutto l’arco dell’anno, sganciandola dalla gestione politica, per intercettare anche fondi aggiuntivi da parte della Regione.
Non solo. Si ritiene opportuno che il Carnevale di Sciacca si svolga in due fine settimana pre-Quaresima per consentire un maggiore afflusso di visitatori e ridurre il rischio di fallimento della festa per motivi meteorologici.
L’autofinanziamento del Carnevale, conclude Stefano Scaduto, permetterebbe all’amministrazione di spendere il gettito dell’imposta di soggiorno per opere di miglioramento urbano, per una migliore viabilità e per servizi al turista, come sollecitano da anni gli albergatori.
Proposte non certo nuove , quelle provenienti oggi dal Centro Studi De Gasperi. Da anni si parla di autofinanziamento, di sponsor, di ticket d’ingresso e quanto altro possa sgravare l’ente locale dal costo della manifestazione, oltre a valorizzare e promuovere la festa. Tutto ciò implica però una organizzazione che non si realizza in meno di tre mesi.