Trentacinque le opere di Nucci dedicate al paesaggio siciliano, soggetto d’elezione della ricerca artistica di Nucci, con le case padronali, le mura di cinta invase da rigogliosi fiori rampicanti e le immancabili palme; rappresentato, il tutto, in un particolare gioco di luci ed ombre: da qui il titolo dell’esposizione “Il peso di un raggio”. Gli orizzonti dell’artista saccense, scomparso nel 2015, evocano varchi verso l’infinito – ha commentato il curatore della mostra Aldo Gerbino - le porzioni di cielo che si sottraggono al caos cittadino rappresentano una sorta di ritorno alle origini che favorisce l’ascolto del silenzio e l’immersione nella Natura. Il peso di un solo potente raggio lambisce tutti i soggetti prediletti da Nucci e li colora e li rivitalizza, rendendoli unici e sempiterni. Una parte delle opere, in esposizione alla galleria Elle Arte fino al 4 marzo, proviene da una preziosa raccolta di appunti, realizzati con i pastelli su piccoli fogli, raccogliendo ricordi o testimonianze di viaggio, fissati dall’artista nel momento dell’ispirazione.
Non solo la mostra a Palermo. Enzo Nucci è anche uno dei protagonisti della collettiva allestita al Convitto delle Arti di Noto che raccoglie gli artisti più significativi dell’arte siciliana del ‘900. 120 dipinti, 40 sculture e 20 fotografie sono stati scelti a rappresentare il periodo artistico del secolo scorso, fino ai giorni nostri. “Novecento. Artisti di Sicilia” racchiude opere che vanno da Pirandello a Guccione, passando per Guttuso, Caruso e tanti altri, includendo, dunque, anche il saccense Vincezo Nucci, a significare quanto la sua attività abbia lasciato il segno nella storia dell’arte siciliana. Una mostra, quella allestita a Noto, curata nientemeno da Vittorio Sgarbi. “Un secolo di arte siciliana vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana” – ha spiegato il noto critico d’arte. Non è lo stesso per quasi nessun’altra regione, non per l’Emilia Romagna, nonostante Morandi e De Pisis, non per Roma nonostante le due scuole romane. La Sicilia del novecento – ha spiegato Sgarbi - sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l’identità prevalente della cultura italiana”. Una mostra, dunque, di grande rilevanza artistica, che annovera anche il saccense Vincenzo Nucci, che sarà possile visitare fino al 30 Ottobre 2020.