La seconda tappa del 103esimo Giro d’Italia, ieri nel primo pomeriggio, ha visto i corridori gareggiare per 149 km da Alcamo ad Agrigento, dove a tagliare il traguardo è stato l’italiano Diego Ulissi.
Il coronavirus ha dovuto sedare gli animi di molti, costretti ad assistere il passaggio della carovana da casa in tv per evitare di creare affollamenti, sebbene un buon numero di appassionati sia riuscito ugualmente a collocarsi ai bordi della statale 115 e sui vicini ponti e cavalcavia, per assistere a pochi metri di distanza al passaggio, velocissimo, dei ciclisti in gara e far sentire loro il proprio calore. Nessun assembramento e nessun problema di ordine pubblico, grazie, anche, alla presenza, massiccia, sul territorio di forze di polizia e volontari. Al contrario del precedente Giro d’Italia, quello del 2018, quest’anno il percorso non ha attraversato, bensì costeggiato, Menfi e Sciacca. Durante la diretta non sono, però, mancati i riferimenti e le curiosità riguardo i due Comuni, ed anche alla sommersa Isola Ferdinandea. A Menfi diverse persone con uno striscione hanno salutato, durante il passaggio sulla statale, Salvatore Puccio, il ciclista originario proprio del centro belicino partecipante, anche quest’anno, alla corsa; un atleta che negli anni scorsi ha potuto indossare anche se per un solo giorno la maglia rosa. Riguardo Sciacca, l’attenzione è stata focalizzata sul Museo Diffuso dei Cinque Sensi, modello sempre più apprezzato a livello nazionale, e sulla tradizionale Festa di San Pietro. Si è proseguito, poi, verso Ribera, con le immagini dal mare. Insomma, una volta tanto una bella vetrina per l’agrigentino. Una terra che colpisce per il suo patrimonio naturalistico e culturale. Adesso la carovana si sposterà al centro della Sicilia, per la terza tappa del Giro d’Italia, da Enna fino all’Etna.