Francigena Normanna, da Palermo a Messina, lungo le distese dell’Appennino siculo. Tra Madonie e Nebrodi, tra parchi e riserve dell’isola alla scoperta della via percorsa dai re normanni, dai pellegrini diretti in Terrasanta e dai viandanti moderni.
I sei ciclisti sono Paolo Avona, Vincenzo Arcilesi, Tonino Bonifacio, Luciano Casandra, Onofrio Corona e Francesco Grisafi che hanno percorso un lungo tratto di circa 277 chilometri con un dislivello di 8300 metri per un totale di oltre 26 ore in mountain bike, suddivise in quattro giornate di sport in mezzo alla natura ed alle bellezze della Sicilia più autentica. Durante il primo giorno, quello del 31 agosto, i sei saccensi si sono spostati da Palermo a Montemaggiore Belsito. Nel secondo giorno hanno attraversato i territori di Sclafani Bagni, Polizzi Generosa e Petralia Soprana e Sottana. Il terzo giorno Gangi, Sperlinga, Nicosia e Troina, mentre il quarto e ultimo giorno, quello del 3 settembre, Avona, Arcilesi, Bonifacio, Casandra, Corona e Grisafi sono giunti a Cesarò, Maniace, Randazzo con tappa finale a Floresta. I ciclisti, già lo scorso anno, avevano intrapreso la Magna Via Francigena, da Palermo ad Agrigento: ossia 190 chilometri in tre giorni.
La Via Francigena, da Palermo a Messina per le montagne, è un percorso che può essere vissuto sia a piedi sia in bicicletta, è strutturato con segnaletica e una rete di ricettività. L’itinerario è estremamente affascinante e caratterizzato da boschi e riserve naturali fra le più belle e rigogliose della Sicilia.
Fra una riserva e l’altra, si attraversano alcuni dei borghi medievali più famosi, affascinanti e meglio conservati della regione, immersi nella natura incontaminata e accolti dalle piccole comunità che si trovano lungo la strada.