2 a 1, in trasferta, sul campo del Fulgatore, squadra che fino a ieri veleggiava in ultima posizione e che oggi, grazie, appunto, a questa vittoria, è penultima. Una battuta d'arresto che certifica ulteriormente la crisi in cui versano squadra e società. Troppo poco è stato fatto per vincere l'incontro nonostante il discreto primo tempo disputato. Il tecnico neroverde Angelo Galfano, privo di Iraci e Niosi, entrambi squalificati, e di Grotta e Cassaro, ancora infortunati, ha dovuto dare fondo alla Juniores per rimpolpare l'organico e sopperire alle assenze, convocando ben nove ragazzi saccensi.
In un campionato che ormai ha ben poco da dire, in casa Unitas, dunque, si guarda al futuro. Il match di Fulgatore è stato un po' il paradigma di tutta la stagione con lo Sciacca che ha provato a fare la partita, ma senza riuscirci fino in fondo e, soprattutto, senza sbloccarla e che, alla prima disattenzione, viene punito. I padroni di casa hanno segnato due reti: una al termine del primo tempo, al 49° minuto, con Genna e l'altra dopo un minuto dall'avvio della ripresa, sempre con Genna, lesto per due volte ad approfittare delle distrazioni della retroguardia ospite e sfruttando le uniche due occasioni create nell'arco dei novanta minuti. Dopo la botta, i neroverdi hanno ripreso a giocare e, dopo una buona occasione sprecata da Baldeh, sono riusciti ad accorciare le distanze al 76° con il solito Seckan, uno dei pochi a salvarsi.
I venti minuti finali sono stati di forcing neroverde, ma i trapanesi, nonostante gli evidenti limiti, con più agonismo, cattiveria e motivazioni, sono riusciti a portare a casa i tre punti.
Mancano ancora nove turni alla fine del Campionato di Eccellenza e l'Unitas Sciacca ha il dovere di conquistare ancora un paio di punti che consentano di chiudere il torneo senza patemi d'animo e affanni. Al momento sono 7 i punti di vantaggio rispetto alla zona play out. Dopo le alte aspettative estive, gli investimenti sull'organico e tre cambi di allenatore, chiaramente era lecito attendersi molto di più.