Il commissario dell’ASP Mario Zappia, nel consueto punto settimanale sulla situazione epidemiologica si è soffermato anche sulla situazione dei ricoveri. Solo 5 i posti letto occupati nella medicina Covid del Fratelli Parlapiano di Ribera dove da lunedì prossimo si potranno programmare i lavori di completamento del pronto soccorso no covid.
Peraltro il bollettino diramato stamattina evidenzia come siano 66 i nuovi casi di positività, 48 le guarigioni, ma come non vi siano stati nuovi accessi in ospedale o, peggio ancora, decessi.
A Sciacca i soggetti contagiati sono 32, a Menfi 16 , a Ribera 9
Il commissario dell’ASP invita, comunque, a non abbassare la guardia anche in considerazione del fatto che da domani verrà meno l’obbligo della mascherina sui mezzi di trasporto. Mascherina che sarà richiesta solo nelle strutture sanitarie ed rsa, ma che rimane un utile dispositivo per proteggere soprattutto i più deboli.
In merito alla campagna di vaccinazione il responsabile della sanità agrigentina non ha nascosto la preoccupazione e contestuale delusione per le poche somministrazioni e annunciato l’intenzione di intensificare le iniziative di sensibilizzazione. Non solo Covid. Anche questa settimana il commissario dell’ASP si è soffermato sulla qualità delle prestazioni sanitarie che vengono erogate in provincia, evidenziando in particolare l’intervento ortopedico a entrambe le spalle effettuato dall’ortopedia di Sciacca e sempre dai sanitari dello stesso reparto l’intervento al femore ad un paziente di 108 anni.
Intanto in linea con quanto disposto dalla Regione Siciliana, anche ad Agrigento da domani, sabato 1 ottobre, la funzionalità delle USCA verrà convertita in quella delle Unità di Continuità Assistenziale. I presìdi attivi garantiranno la copertura dei sette Distretti di cui si compone il territorio dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Quattro le Unità in funzione: Agrigento , Canicattì, Menfi che coprirà anche i distretti di Sciacca e Ribera, e San Giovanni Gemini. Le Unità di Continuità Assistenziali raccolgono con continuità l’esperienza maturata dalle USCA, fondamentali durante le fasi più acute legate all’emergenza covid-19. Al loro interno opererà un medico, un infermiere ed un operatore socio sanitario.