Ogni giorno che passa torna ad assumere sempre più i caratteri dell'emergenza (come a febbraio-marzo) la situazione che riguarda l'ospedale di Sciacca.
“Un uomo, un rappresentante dello Stato, un saccense, una persona perbene e onesta,
Sta tornando ad assumere i caratteri dell'emergenza (come a febbraio-marzo) la situazione che riguarda l'ospedale di Sciacca.
"Quando il carico delle responsabilità diventa estremamente pesante ci si ricorda che esistono ventiquattro soggetti che esercitano, o almeno ci provano, il ruolo di consigliere comunale o, meglio ancora, quello che ne rimane". È questo il tono della nota firmata oggi da Salvatore Monte, che così replica all'intervista trasmessa sabato scorso dal nostro Telegiornale al sindaco Francesca Valenti sulla nomina del commissario ad acta per l'approvazione dello statuto e dell'adesione del comune di Sciacca alla società consortile che dovrà gestire gli impianti idrici. Ritiene, Monte, che "rimandare le patate bollenti al consiglio comunale quando la pentola scotta è estremamente facile, con il serio rischio di additare chi siede su quelle poltrone di menefreghismo o lentezza nel prendere decisioni importanti come, ad esempio, quelle legate all'approvazione dell’azienda consortile nell'ambito dell’operazione “Acqua Pubblica”.
Fa notare, l'ex assessore al Turismo, che è vero che il Consiglio comunale ha la responsabilità di approvare lo statuto, ma evidenzia al tempo stesso che "chiedere delucidazioni non può essere sinonimo di non volere l’acqua pubblica. Avere la certezza - aggiunge Monte - che ogni scelta assunta oggi non avrà riflessi negativi per il futuro. non vuol dire non volere l’acqua pubblica".
Monte ha chiesto di visionare il piano finanziario della società consortile, al fine di comprendere in che modo il comune di Sciacca affronterà questa nuova impresa legata alla gestione di un servizio di fondamentale importanza per una città. Pigiare un bottone, oggi come oggi, è di una responsabilità enorme, così come essere messi a conoscere delle refluenze economiche per il nostro ente è un preciso diritto di ogni singolo consigliere comunale. "Annunciare che l’acqua è finalmente pubblica come mero spot è facile, ma io voglio la certezza, matematica in questo caso, che il comune abbia la capacità economica per far fronte alla gestione del servizio.
Per Monte la città deve comprendere bene che ogni buca, ogni lavoro di manutenzione del manto stradale a seguito di danni provocati dalla vetusta rete idrica locale, saranno totalmente a carico del comune di Sciacca. Avanti tutta con l’acqua pubblica, diciamo addio alla gestione “Girgenti Acque” ma, al contempo, rassicurate la città che non si trasformerà il nostro comune in una polveriera economica pronta ad esplodere.
o