Canti, balli, un momento di preghiera, una festa, insomma,
Una cerimonia liturgica, alcuni interventi da parte delle autorità
Non sarà più sfornato pane fresco la domenica e nei giorni di festa. Lo impone un decreto regionale relativo all’attività di panificazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la settimana scorsa.
"Ringrazio l’Assessore Baccei per le espressioni di riconoscimento usate nei miei confronti". Inizia così il post pubblicato stasera sul suo profilo Facebook da Fabrizio Di Paola. Il quale aggiunge: "Baccei avrebbe potuto farlo molto tempo prima, ma lo ringrazio ugualmente. Tuttavia - aggiunge - niente e nessuno potrà mai ripagarmi delle amarezze che, come Sindaco e come cittadino di Sciacca, la chiusura delle Terme mi ha procurato. Della sofferenza con la quale ho dovuto subire gli attacchi gratuiti che in questi due anni mi sono stati rivolti. E soprattutto nessuno potrà ripagare la città del gravissimo danno economico e di immagine procurato". Per l'ex sindaco "in tutto questo periodo per molti, anche per coloro che adesso esultano, è stato comodo attribuirmi responsabilità che non avevo, forse anche per coprire quelle che oggi invece il Governo regionale si è assunto integralmente. Ed è stato comodo ed irrispettoso nei miei confronti farlo anche in campagna elettorale! Oggi sulle Terme si registra comunque un primo momento di svolta, frutto del mio lavoro e del mio impegno. Ho personalmente incontrato e salutato in privato l’Assessore Baccei. Ringrazio il Sindaco per l’invito odierno, ma sulle modalità della concessione avrei auspicato contenuti, tempistica e coinvolgimento diversi. Spero - conclude Di Paola - che da qui si riparta per il vero e concreto rilancio della nostra risorsa termale".
Alessandro Baccei e Fabrizio Di Paola stamattina si sono incontrati. Lo hanno fatto in privato, prima del sopralluogo alle Terme e della sottoscrizione formale dell'atto di concessione dei beni del patrimonio termale. L'ex sindaco a quella cerimonia non è andato. Un niet, quello opposto dal predecessore di Francesca Valenti all'invito dello stesso Baccei, che in queste ore è oggetto di dibattito, tra chi ritiene che abbia fatto bene e tra chi, al contrario, considera sbagliata questa decisione, posto che un ex sindaco dovrebbe tirarsi fuori dalle beghe politiche tra schieramenti. Fatto sta che ad "impedire" a Di Paola di accogliere l'invito di Baccei (e dello stesso sindaco) sarebbe stato il suo raggruppamento politico. Sullo sfondo: la ferita che continua a bruciare. Quella riguardante una vertenza termale che, di fatto, ha fatto finire sulla graticola Di Paola nel pieno del suo mandato politico. E a poco è servita, probabilmente, la dichiarazione con la quale oggi Baccei ha "scagionato" l'ex sindaco dalla responsabilità di aver chiuso le Terme: "Di Paola - ha detto l'assessore - mi ha sottoposto ad un autentico stalking implorandomi a non chiudere le Terme, ma sono stato io, e non certo lui, a prendere la decisione nel marzo del 2015". Poi Alessandro Baccei ha detto che l'iter culminato con la consegna di parte del patrimonio "è iniziato col sindaco precedente ed è stato completato dal sindaco attuale". Dichiarazioni di cui Fabrizio Di Paola avrebbe preso atto. Lui che, da tempo, desiderava questa sorta di operazione verità giunta però, probabilmente, in ritardo sui tempi. Col prezzo pagato di aver perso, nel frattempo, quella popolarità che lo ha indotto a non ricandidarsi alle ultime elezioni amministrative.
Comuni a caccia di finanziamenti nel tentativo di mitigare il rischio idrogeologico e contenere il fenomeno dell'erosione della costa.